“Il sito web è il cuore della presenza online della nostra organizzazione”. Spiega Carolina Fagioli, Google partner e docente alla Fundraising Academy. “Nel tempo – prosegue – abbiamo visto profondi mutamenti nell’online: l’innovazione tecnologica ha modificato il nostro modo di fruire la vita quotidiana, creando nuove opportunità, nuove abitudini e nuovi bisogni. E quindi la spinta ad altre innovazioni. È un circolo virtuoso, che offre un numero sempre maggiore di spazi, strumenti e servizi, con un’integrazione sempre più profonda con la nostra vita offline.

Ma è un’evoluzione così ricca che può essere difficile orientarsi: come individuiamo quali sono gli strumenti giusti per la nostra Onp? Come scegliamo su cosa investire?“.

Buona lettura.


Ai miei occhi, uno scenario così fluido rende indispensabile trovare un’ancora, un tipo di solidità che solo un sito web può dare.

Ma anche in questo caso, le innovazioni si susseguono, rischiando di lasciare in ombra il suo vero scopo: esporre contenuti.

È il contenuto che parla di noi, ci definisce e ci caratterizza, eppure è più frequente studiare e lavorare sul contenitore: ci dedichiamo agli aspetti tecnici ed estetici e trascuriamo ciò che il sito ospita e mostra.

Ovviamente, è evidente l’importanza degli aspetti legati alle prestazioni e alla user experience, ma non dobbiamo mai dimenticare che non devono essere fini a sé stessi: sono rilevanti solo nell’ottica di una buona fruizione dei contenuti.

Il contenuto è l’aspetto più rilevante anche – non dimentichiamolo! – agli occhi di Google:

il contenitore dev’essere efficace e prestante, ma nemmeno il migliore sarà mai sufficiente – da solo – a convincere chi vogliamo aiutare, chi vogliamo ci sostenga, o l’algoritmo.

Dobbiamo imparare a investire tempo e risorse nei contenuti.

Un contenuto ben costruito in un contenitore non altrettanto valido funziona male, ma un buon contenitore con un pessimo contenuto è del tutto inutile.

Le tecniche – o, quantomeno, le accortezze – per costruire contenuti di valore agli occhi di Google sono importanti, ma prima di iniziare a progettarli dobbiamo comprenderne l’essenza: non creiamo testi, immagini, audio, video (e molto altro!) per l’algoritmo ma per le persone, quindi fermiamoci a riflettere:

  • Perché e per chi c’è necessità di costruire una pagina web?
  • Le parole sono un mezzo potente: come scegliamo di usarle nei nostri testi?
  • In una realtà così articolata le parole non sono l’unico mezzo: la tipologia di contenuto è in linea con lo scopo della pagina e con il pubblico che dovrà fruirla?
  • Spesso i contenuti non testuali sono difficili da realizzare, ma possono fare la differenza: il nostro sito ha immagini (video, audio, o altro) di qualità che raccontino l’organizzazione dall’interno?
  • Le relazioni sono alla base della vita stessa della nostra organizzazione: i nostri utenti possono raggiungerci facilmente?
  • Mission e vision sono la nostra identità: come sono raccontate sul nostro sito?
  • Privacy, e obblighi di legge legati al digitale sono troppo spesso sottovalutati: abbiamo prestato loro la giusta attenzione?

In buona sostanza:

riusciamo a far sì che il nostro sito rispecchi tutta la ricchezza e la complessità della nostra organizzazione?

L’online ci ha aiutato a costruire – o, per lo meno, mantenere – relazioni quando la realtà al di là del display ci era preclusa: in una dimensione così interconnessa dobbiamo dare alla nostra organizzazione una “sede” digitale solida.

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