Dopo la pandemia qualcosa è finalmente cambiato. Ci si è resi conto, nella sanità pubblica, che la grande generosità degli italiani a donare ha trovato le strutture sanitarie pubbliche impreparate. Quelli che non avevano mai avuto al loro interno un dipartimento di marketing e fundraising, non solo non hanno saputo far comprendere i propri bisogni ma non hanno talvolta saputo cogliere le opportunità delle migliaia di donazioni che si sono presentate.

Siamo in grado ora di capire quanto sia importante una progettazione e una campagna strutturata di raccolta fondi a supporto delle attività di ricerca, di sviluppo e di campagne di comunicazione e di prevenzione oltre allo studio di un maggiore confort.

In questo particolare momento economico in cui gravitano le amministrazioni pubbliche di tutta Italia, il reperire fondi da privati e imprese permette di realizzare progetti e iniziative altrimenti non attuabili.

Le istituzioni sanitarie, pubbliche e private, rappresentano un riferimento sui territori e hanno la necessità di strutturare strategie e progettualità per la raccolta fondi da individui e da aziende. Già da tempo il legislatore ha permesso il rapporto tra pubblico e privato per il reperimento di fondi.

Ma come si fa fundraising per gli ospedali?

Sappiamo che la raccolta fondi per la sanità pubblica e privata è possibile, l’epidemia ci ha insegnato che la generosità degli italiani sulla tematica della salute è massima: certamente non sarà possibile ripetere le stesse performance di raccolta fondi del periodo di massima epidemia ma è evidente come le cause legate alla salute se ben comunicate possono fare breccia nel cuore del donatore.

È fondamentale creare un apposito settore all’interno dell’attività dell’amministrazione finalizzato a evitare l’eccessiva frammentazione delle proposte e dei contatti con gli sponsor o donatori che possono creare situazioni di confusione e sovrapposizione, privilegiando invece quanto ritenuto più strategico in una valutazione più ampia.

I dipendenti individuati a questo fine necessitano di una formazione adeguata che li faccia operare nel rispetto di precisi principi etici e con attenzione massima al conflitto di interessi. La raccolta fondi è un processo che necessita di una perfetta integrazione operativa con le attività dell’Ente pubblico e privato che sia, e di un’attività di pianificazione strategica e una comunicazione non fredda che parta dai beneficiari o da chi vive quotidianamente le problematiche relative alla salute (famigliari, volontari, operatori della sanità pubblica e privata).

Il fundraising nel settore sociosanitario è un nuovo ruolo professionale dalle molteplici prospettive. Ma il fundraising non si improvvisa!

L’obiettivo è quindi quello di trasferire competenze attraverso l’analisi di casi e progetti concreti e far conoscere in quanti modi possiamo raccogliere fondi: donazioni, lasciti testamentari, sponsorizzazioni, pubblicità, progetti di fundraising e di crowdfunding.

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Il post è scritto da Annalisa Lalumera, fundraiser per la sanità e il pubblico, docente della Fundraising Academy. Annalisa ti aspetta con Sergio Conte al suo corso online sulla raccolta fondi per la sanità pubblica e privata i prossimi 3, 10 e 24 marzo. Iscrizioni possibili fino al 28 febbraio.

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