Con l’avvento di una nuova e crescente sensibilità delle aziende verso la sostenibilità e, più in generale, verso gli ESG, occorre che i fundraiser pongano un’attenzione particolare verso una cosa molto spesso poco considerata: la progettualità.

Ci accompagnano in questo percorso, Anna Fabbricotti e Stefano Cerrato che per la Fundraising Academy realizzeranno un Lab in presenza i prossimi 15 e 16 dicembre, solo in presenza. 10 ore per imparare bene come si fa. Info qui. Buona lettura

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Ormai quasi più nessuna azienda è disposta a sostenere iniziative che non siano ispirate ad una progettualità che sappia portare e dimostrare un forte impatto. Anche verso una piccola comunità. È finito da tempo il periodo dei finanziamenti “a pioggia”, le risorse disponibili sono diminuite e tutti cercano di destinarle ad operazioni “di senso”.

Sembra un modo di dire trito e ritrito, obsoleto, ma è sempre più valido il principio che “La forma è sostanza”. Se un progetto viene ben illustrato e contiene elementi utili per misurarne il valore e la ricaduta che produce, esistono ottime possibilità che esso venga preso in considerazione per essere sostenuto da una o più imprese. Per questo, formarsi, acquisire competenze, è fondamentale.

Ma dobbiamo anche imparare a costruire nuovi approcci in casa nostra, nelle nostre organizzazioni: tutti devono essere coinvolti nello sviluppo del fundraising, anche i dirigenti e i CdA.

È importante acquisire le giuste competenze e saper cercare le giuste opportunità per coinvolgere le aziende allo scopo di ottenere sostegno ai nostri progetti e per le nostre organizzazioni.

Ma spesso noi fundraiser abbiamo già “in casa” alcune importanti opportunità di contatto con le aziende del proprio territorio di riferimento. Per esempio, volontari e soci possono avere contatti diretti con dipendenti e dirigenti d’azienda. Sicuramente, però, CdA, presidenti e dirigenti dell’organizzazione hanno moltissimi contatti costruiti nel tempo anche nel loro ruolo istituzionale.

Non dobbiamo temere di chiedere il supporto degli esponenti della Governance e dell’organizzazione, che, anzi, potrebbero e dovrebbero essere lusingati di essere coinvolti e felici di mettersi a disposizione nelle azioni di contatto con le aziende per raccogliere fondi.

Un piccolo suggerimento.

Prima di parlarne con loro, specie se sono poco conosciuti (molto spesso vengono scelti per il loro nome e non per appartenenza diretta alla causa), studiatene il profilo, le relazioni intrattenute. Potrete così chiedere il loro supporto stimolandoli sulla base delle informazioni acquisite, evitando di chiedere loro semplicemente “Scusi Presidente, conosce qualche azienda alla quale potrebbe presentarmi?”.

Partire da uno scouting interno, raccogliere contatti personali, possibilmente ai vertici delle aziende da tutti coloro che, a diverso titolo e per diversi motivi, possono essere portatori di buoni rapporti con realtà imprenditoriali del territorio e non solo.

Nel laboratorio che curiamo insieme da qualche anno, accanto alle competenze tecniche di approccio al mondo delle imprese, lavoriamo molto anche sulle analisi delle opportunità e su come costruire partnership efficaci con il territorio di riferimento dell’organizzazione.

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Iscrizioni al Laboratorio sul Corporate Fundraising possibili fino al 12 dicembre.

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