Il cinema possiede il potere straordinario di ispirarci, insegnandoci lezioni preziose attraverso storie di lotta, speranza, riuscita. Un film che amo particolarmente è “Alla Ricerca della Felicità”, con Will Smith, che racconta la vera storia di Chris Gardner, un uomo che, nonostante le estreme avversità, non ha mai smesso di lottare per migliorare la sua vita e quella di suo figlio.

Una scena emblematica del film mostra Chris, nonostante si trovi in gravi difficoltà finanziarie, prestare cinque dollari al suo capo per il taxi. Questo gesto, apparentemente minore, simboleggia una qualità fondamentale sia nella vita personale che professionale: la tenacia. La capacità di mantenere la dignità e perseverare nonostante le circostanze avverse è un insegnamento potente per tutti noi.

In un mondo in rapido cambiamento, anche le organizzazioni possono trarre ispirazione da questa lezione. La crescente complessità degli scenari economici e sociali richiede una costante evoluzione e innovazione.

Non basta avere una buona idea o una missione nobile; è essenziale dotarsi degli strumenti adeguati e dedicare il tempo necessario per conseguire risultati significativi e duraturi.

Nel fundraising, questo principio è particolarmente pertinente:

le organizzazioni non profit si trovano spesso a bilanciare la necessità di risultati immediati con l’importanza di costruire strategie a lungo termine che assicurino sostenibilità e impatto.

Questa sfida richiede non solo competenze tecniche, ma anche una visione lungimirante.

Ne parlava già Antonio Foglio nel 2003 nel suo volume Il Marketing non profit, edito da FrancoAngeli:

L’attuale vulnerabilità del nonprofit è data dal fatto che molto spesso i suoi comportamenti sono condizionati da problemi di sostentamento, organizzativi, manageriali che impongono la scelta di risultati immediati, di tattiche di breve termine, anziché puntare a strategie portatrici di posizioni più consolidate e di redditività sociale di lungo termine.

Come fundraiser, ho spesso riflettuto sull’importanza di abbinare la forza di volontà alle competenze tecniche. L’output, spesso considerato più importante dell’outcome, deve essere rivalutato in favore di risultati duraturi che definiscano il vero successo. Questo concetto è ulteriormente esplorato nel mio articolo sulle riflessioni sul fundraising, dove discuto l’importanza di andare oltre la semplice raccolta fondi per costruire qualcosa di profondamente impattante e duraturo.

Ogni obiettivo raggiunto, ogni contratto firmato, ogni fiducia accordata, sono piccoli frammenti di felicità che contribuiscono alla mia crescita personale e professionale. Con il passare degli anni, ho imparato a concedermi il diritto di fallire, ma solo marginalmente. Arrivare agli obiettivi non è mai il fine ultimo, ma piuttosto un punto di partenza per nuove sfide che affronto con fiducia, ottimismo e un profondo amore per ciò che faccio, ricordandomi sempre che, nonostante le difficoltà, sono ancora lontano dal raggiungere il mio pieno potenziale.

Alla Ricerca della Felicità è un film da vedere tutto o rivedere. Qui pubblico la scena finale: 5 minuti che valgono la pena. Buona visione.

 

 

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