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L’esternalità indica l’effetto che un’attività ha su soggetti che non hanno avuto alcun ruolo attivo. Si pensi, ad esempio, a come la cura del verde di un’aiuola di quartiere da parte di un esercizio commerciale della zona migliori la percezione del quartiere stesso. In particolare, mi riferisco alle esternalità positive che si manifestano quando i soggetti beneficiari di impatti positivi prodotti da un altro soggetto non corrispondono un prezzo pari ai benefici ricevuti.

Quello qui sopra è un periodo tratto da un post scritto sul blog nel 2013, a marzo. Con Effetto Domino: Valorizzare l’Impatto, cominciavo a percorrere i temi della valutazione. Erano i primi passi di un percorso che è andato poi articolandosi con il tempo ma su cui portavo già il lettore, e il fundraiser in particolare, a riflettere su quanto fosse essenziale ragionare in termini di impatto e quanto fosse necessario saper prevedere cosa le azioni promosse sono in grado di generare a più livelli.

Nel tempo, poi, ho avuto il piacere di discuterne con colleghi stimati, Christian Elevati, Federico Mento, Enrico Testi. Ultimamente, il professor Giorgio Fiorentini.

Torno a scriverne oggi su Vita.it, chiedendomi se noi fundraiser siamo pronti a cogliere la sfida che l’impatto sociale ci offre in termini di opportunità, nel ruolo centrale che la professione ha nella Riforma di Terzo settore. Ti invito quindi su La Zanzarella e a darmi un tuo parere, se vorrai.

Buona lettura.

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Intanto ti segnalo che la Fundraising Academy, in collaborazione con Human Foundation, ha organizzato un corso sulla Misurazione SROI che si svolgerà a Rho (MI), il 25/26 maggio prossimi presso la sede dell’Accademia. Docente: Filippo Montesi. Maggiori info cliccando sul banner qui sotto:

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