Sono in crescita le organizzazioni nonprofit che investono sul web. Principalmente per una maggiore partecipazione ma anche per promuovere raccolte fondi a costi contenuti. La banda larga potrebbe rappresentare una svolta decisiva. A sostenerlo e a parlarcene è Rossella Sobrero, docente all’Università degli Studi di Milano.

Il percorso verso la digitalizzazione avanza ma ha di fronte a sé ancora molti ostacoli: anche se la banda larga si sta progressivamente diffondendo nel nostro Paese siamo purtroppo lontani dall’obiettivo stabilito dall’Europa. Una buona notizia è arrivata nei giorni scorsi: il 3 febbraio scorso il Consiglio dei Ministri ha approvato la nascita di una cabina di regia tra 5 ministeri per cercare di recuperare il tempo perduto.

Questi gli obiettivi:

  • Azzerare il divario digitale. Quanto ci vorrà per arrivare all’azzeramento del cosiddetto divario digitale garantendo a tutti (quindi anche alle piccole organizzazioni e ai cittadini) un buon livello di informatizzazione? Portare la banda larga di base, due megabit al secondo, a tutti i cittadini europei entro il 2013 è un traguardo difficile per l’Italia. Solo quando tutti gli italiani avranno la possibilità di collegarsi alla rete, le associazioni di volontariato e di promozione sociale potranno fare la scelta di diventare “solo digitali”. Il cosiddetto switch over (simile a quanto avvenuto con il digitale terrestre della tv) richiederà forse un periodo di transizione lungo.
  • Trasformare la comunicazione. Ma il giorno che questa transizione sarà terminata, saremo davanti alla più grande rivoluzione sociale che il Paese ha vissuto dai tempi della unificazione con risparmi enormi per tutti. Grazie alla Rete non solo sarà possibile rendere più efficiente la raccolta fondi ma anche migliorare le ricerca dei volontari (in particolare giovani), ascoltare i donatori e gli altri stakeholder, dimostrare trasparenza nella gestione dei fondi raccolti e tanto altro ancora.
  • New Deal digitale. Quando l’Italia avrà raggiunto l’obiettivo minimo di accesso alla rete si potrà dire di essere passati da una situazione di digital divide ad una di digital united dove città e campagna, nativi digitali e anziani saranno in rete. Alcuni esperti affermano che la rivoluzione informatica sarà il vero motore di sviluppo del Paese come accadde in America quando il presidente Franklin Delano Roosevelt puntò alla ripresa, al New Deal appunto, con la costruzione di strade e ponti.

Un New Deal Digitale dove il Terzo Settore farà sentire più forte la sua voce? Alcuni sembrano aver capito l’importanza di questa trasformazione e accettato la scommessa.

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GUEST POST. Thank to:

Rossella Sobrero, docente di Comunicazione Pubblica e Sociale all’Università degli Studi di Milano e Partner per lo sviluppo e la comunicazione della Responsabilità Sociale in Koinètica. (Fonte immagine: Picture)

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