Una parola splendida. Tanto splendida quanto internazionale.

Perché un’attività di Fundraising sia efficace, in particolar modo con le aziende, è importante avere metodo: nel porsi e nello stendere un progetto. Se è vero che il 50% del successo ce lo si gioca a colloquio, altrettanto vero è che un progetto ben steso ha valore di discriminante. Occorre non dimenticare che l’ultima parola ce l’ha un direttivo o un comitato etico. E che occorre essere diretti, esaustivi, corretti, attenti, puntuali, programmatici, fantasiosi, convincenti. Tutto in poche slide. Occorre tenere presente che il nostro è uno dei migliaia di progetti vagliati e che DEVE fare (necessariamente) la differenza per emergere dal mucchio.

Il Festival è stato l’occasione giusta per poter mettere a punto un modello (un approccio all’azienda – ma non solo – e al progetto) tanto semplice quanto intuitivo. Un modus operandi tutto personale adottato in tutti questi anni. Ho messo in ordine le attività di “ordinaria strategia” et le voilà! Ecco emergere un paradigma operativo che, se ben applicato, può certamente facilitare il difficile compito del fundraiser: quello di ricevere attenzione da parte dell’interlocutore di interesse.

AMORE: questo l’acronimo; l’ingrediente segreto per un piano di FUNDRAISING che funziona.

Ed ecco il modello operativo e il ciclo del modello:

scarica il pdf della sessione
CORPORATE FUNDRAISING EZ0511 FESTIVAL DEL FR (dispensa studente)

Se lo vorrete, fatelo vostro e, sempre se lo vorrete, attendo le vostre considerazioni sul modello.

Buona raccolta!

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