Comunicare l’importanza del dono non si riduce a essere invadenti. Al contrario, è un’arte che richiede dedizione, pazienza e un autentico impegno verso valori che reputiamo condivisi. Nel  fundraising, una comunicazione trasparente e sincera è più di una buona pratica; è la chiave per aprire le porte della fiducia e instaurare legami duraturi.

Più di un anno fa, avevo introdotto il concetto delle 5 R del fundraising: racconta, raccogli, rendiconta, restituisci, rinnova l’appello. Oggi, con un pizzico di ritardo, ho ripreso il concetto grazie al broadcast #tobefundraiser, e provo ad espanderlo, trasformandolo nelle “7 R del Fundraising: un framework circolare, semplice ma potente, progettato per essere facilmente ricordato e messo in pratica.

Guida pratica alla raccolta fondi in sette step

  • Racconta: il viaggio inizia con la narrazione. Non si tratta semplicemente di produrre storie accattivanti, ma di condividere con trasparenza la missione, le sfide e i successi. La sincerità è il nostro biglietto da visita: i donatori cercano coerenza e genuinità nei messaggi. Sii, per questo, il più possibile autentico.
  • Raccogli. La raccolta fondi è il motore che alimenta il cambiamento e va ben oltre la semplice richiesta del contributo. È l’occasione per coinvolgere i sostenitori, offrendo loro modi significativi per partecipare alla causa, come l’opportunità di coinvolgimento attraverso campagne di crowdfunding, eventi e partnership strategiche.
  • Rendiconta. La trasparenza è fondamentale per mantenere la fiducia dei donatori. È importante comunicare in modo chiaro e dettagliato come vengono utilizzati i fondi raccolti e quali progressi sono stati compiuti verso gli obiettivi dell’organizzazione. Il rendiconto finanziario e l’efficacia del programma dovrebbero essere resi accessibili e comprensibili a tutti i sostenitori.
  • Restituisci. Mostrare gratitudine è essenziale per mantenere rapporti duraturi con i donatori. Oltre ai ringraziamenti formali dedicati al momento, è importante dimostrare apprezzamento attraverso l’invio di aggiornamenti personalizzati, l’invito a eventi dedicati o la creazione di opportunità di contribuzione attiva alla missione.
  • Rinnova l’appello. Il fundraising è un ciclo continuo. Dopo aver raccolto risorse e mantenuto relazioni solide con i sostenitori, è importante continuare a coinvolgerli, mantenendo vivo l’interesse per la causa. Questo può essere fatto attraverso la creazione di nuove campagne, l’aggiornamento delle strategie di comunicazione e l’esplorazione di nuove opportunità di coinvolgimento. Particolare attenzione va posta all’interesse di essere o meno coinvolti: occhio dunque alla privacy.

A queste aggiungo due princìpi ulteriori: rispetto e reazione.

  • Rispetta. Cruciale incorporare il concetto di rispetto nell’approccio al fundraising. Significa rispettare i sostenitori come individui, ascoltare le loro opinioni e preoccupazioni e trattarli con dignità e cortesia in ogni interazione.
  • Reagisci. Il fundraising difficilmente è un percorso lineare; più spesso si tratta di un cammino accidentato che può riservare sorprese più o meno piacevoli. La reattività è fondamentale per affrontare le sfide e superare gli ostacoli che possono presentarsi lungo il percorso. È importante rimanere focalizzati sulla missione, imparare dalle difficoltà e adattarsi alle circostanze mutevoli con determinazione e fiducia.

Questo approccio alle 7R offre un indirizzo chiaro e comprensivo verso una raccolta fondi efficace, basato sui principi di trasparenza, gratitudine, impegno e rispetto. Dinamiche che, a ben vedere, concorrono a determinare una comunità di supporto che trascende i confini del momento presente, per un futuro di solidarietà e cambiamento, verso quella sostenibilità concreta cui personalmente cerco quotidianamente di tendere.

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