Come far crescere l’organizzazione? In termini strategici, può avere un senso pensare di costituire un Advisory Board.
Ma cos’è esattamente? Cosa fa? Come si muove? E perché è utile?
Quella che segue è una scheda, breve ma molto puntuale, che risponde a queste semplici domande. Dopodiché, non resterà che pensarci.
COS’È. L’Advisory Board, o comitato consultivo, è un organismo volontario di consultazione e di supporto al management. I suoi pareri non sono vincolanti perché non formali. A differenza del Consiglio Direttivo, l’AB non agisce in nome e per conto dell’organizzazione e quindi non ha responsabilità verso terzi.
COSA FA. Il suo compito è principalmente quello di offrire assistenza, consulenza e sostegno all’organizzazione secondo le possibilità, le competenze e le opportunità di ciascuno: dal marketing alle facilitazioni relazionali; dalla gestione all’influenza verso pubblici terzi. In particolare, i compiti dell’AB potrebbero essere così semplificati:
- Dà un punto di vista terzo alle questioni di interesse e sui processi propri dell’organizzazione;
- Dà consigli e/o pareri su azioni individuate dal board o dal management;
- Suggerisce nuove azioni o propone idee di sviluppo;
- Individua e segnala opportunità;
- Facilita le relazioni dell’ente.
LE MOTIVAZIONI. La costituzione di un AB è da considerarsi strategica, in particolare per un organismo che ha obiettivi ambiziosi e si vuole porre come leader nel suo ambito. E’ molto utile in particolare in una fase iniziale quando il board preferisce mantenere per sé il controllo e la gestione dell’ente ma ha comunque bisogno di partner istituzionali e/o personali forti e credibili in un ambito e/o territorio specifico.
CONSIGLI PER LA GESTIONE DELL’ADVISORY BOARD. Affinché il comitato consultivo possa definirsi strategico e, quindi, utile all’organizzazione, vanno tenute presenti due questioni in modo particolare:
- I compiti dell’AB vanno definiti a monte dal management, individuati con precisione e monitorati nel tempo.
- Le attività dell’AB vanno organizzate e gestite internamente, scandite, monitorate e relazionate puntualmente. Si consiglia quindi di prevedere la figura del segretario dell’AB.
MEMBRI DALL’ADVISORY BOARD. In termini gestionali, è preferibile che un AB sia composto da un numero ridotto di persone: da 3 a 5 elementi. I componenti dell’AB vanno individuati per opportunità reali con impatto nel lungo periodo. Sono quindi da escludere scelte di tipo politico che, se comode inizialmente, potrebbero, alla lunga, risultare infelici.
DURATA DELL’INCARICO. L’incarico va definito a monte ed eventualmente rinnovato. In fase di startup si potrebbe pensare a un incarico della durata di un anno.
In Italia non ci sono molte esperienze in questo senso ma la snellezza e la libertà del modello, se ben gestito, può essere molto strategico per un’organizzazione. Più comune in Italia è il Comitato Scientifico.
Esempi di AB italiani: Taskforce G8 sugli investimenti sociali, Unicredit.
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