Che mondo sarebbe senza volontari? Se il nonprofit italiano è quello che è, lo deve a loro. All’impegno, alla costanza, allo spirito caritatevole e di fraterno interesse che ognuno porta con sé. Sarà pur vero che abbiamo tanti difetti ma la cultura della solidarietà non ci manca e lo dimostrano le oltre sei milioni di persone offrono il proprio tempo agli altri e ne ricevono in cambio di un po’ di serenità o appagamento per se stessi. Il 2011, come molti ricorderanno, è stato l’anno internazionale del volontariato. Nei mesi immediatamente successivi, si è cercato di dare una valorizzazione, anche economica, al fenomeno per meglio capire chi sono, cosa fanno, quanto si impegnano e quanto vale il bene prodotto dai volontari. Non è l’obiettivo di questo post entrare nei numeri (rimando, a questo proposito, ai documenti che metto a disposizione qui dai punti 21 al 24, davvero interessanti per chi vuole approfondire) ma parlare di gestione del volontario e del suo tempo, aspetto molto delicato e che dall’esperienza noto venire vissuta con una certa superficialità o, per meglio dire, noncuranza con il rischio, alla lunga, di perderli per strada, il più delle volte per banalità. Ecco, quindi, qualche piccolo accorgimento che potrebbe aiutare la tua organizzazione a non perdere di vista il proprio volontario, per gestirlo al meglio in modo che dia sempre quel che può e che lo faccia con soddisfazione:
- preoccupati di conoscerlo:
- chi è;
- cosa fa nella vita;
- perché ha deciso di aiutare la tua causa e non un’altra;
- è un volontario “generico” o competente?
- che tipo di impegno desidera;
- cosa eventualmente può dare di più;
- Detto in altri termini: interrogati sulla ricchezza personale che porta a patrimonio come individuo, senza limitarti al cosa può fare per te e al come lo fa.
- comunica e coinvolgilo:
- raccontagli ciò che fai o che vuoi fare;
- parla dei tuoi desideri e dei tuoi obiettivi;
- chiedi pareri e testa il percepito;
- Insomma: aiutalo ad aiutarti.
- dedicagli tempo e apprezza il suo impegno:
- Ascoltalo;
- Organizza qualcosa solo per lui;
- Riconosci il valore del suo lavoro;
- Impara a dire grazie;
- premialo;
- Qualche idea? una festa; un incontro formativo; un gadget dedicato.
- rendi conto dell’impegno e valorizzalo:
- comunica anche fuori l’impegno del tuo volontario e come è stato capace di fare la differenza;
- racconta quel che fa, come lo fa e perché lo fa;
- racconta di lui, se puoi;
- Come? Usa lo storytelling declinando la sua – e la vostra – storia attraverso i tuoi strumenti di comunicazione.
L’unico modo che conosca per far crescere il rapporto con il volontario in modo forte, sano e aderente alla missione della nostra associazione, è quello di lavorare alla sua motivazione, giorno dopo giorno, con lealtà, dedizione e un pizzico in più di personale attenzione. ————– Articoli correlati:
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