Roberta Curìa ha seguito il corso intensivo Startup Fundraising nel 2018. Da allora abbiamo avuto modo di lavorare insieme in più di un’occasione. La forza dell’Academy, e di questo corso in particolare, sta proprio nella costruzione di relazioni umane e professionali che si trasformano in opportunità come lei stessa testimonia con questo post. Roberta, a partire da questa V edizione, diventa membro della faculty della Fundraising Academy e si occuperà del rapporto con le Fondazioni. Qui qualche consiglio utile per non farsi sfuggire le occasioni proposte dalle fondazioni ;) . Buona lettura.

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Mi occupo di progettazione sociale dal 2017, ho conosciuto Elena Zanella proprio quell’anno, durante l’appuntamento annuale del Salone della CSR e dell’Innovazione Sociale in Bocconi. Lei moderava una delle piazze, io iniziavo a muovere i primi passi nel settore. Il suo approccio concreto, pragmatico e ironico mi ha da subito catturata da allora ho iniziato a seguirla e leggerla attivamente sui canali social, sul blog e sull’editoriale vita.it.  Il punto di vista della Zanzarella sempre ricco di spunti riflessivi, occhio attento e voce autorevole per chiunque si occupi di Terzo Settore in Italia.

Ho così deciso nel 2018 di approcciarmi al fundraising per rafforzare le competenze in progettazione unendole a un pensiero strategico di raccolta fondi. Fundraising e progettazione sono infatti due aspetti che ritengo essere speculari e imprescindibili l’uno dall’altro. Startup Fundraising è un corso altamente formativo, con un approccio pratico, proprio come la sua ideatrice e mi ha dato la possibilità di conoscere professionisti del settore di altissimo livello per cogliere dalla loro esperienza diretta pratiche e modelli da riportare immediatamente all’interno dell’organizzazione con cui collaboravo. Ricordo ancora la piccola intervista fatta da Elena al termine del corso, a caldo la parola che mi venne in mente per descrivere l’esperienza fu “effetto wow”. A distanza di due anni dalla sua conclusione continuo a confermare quella descrizione. Dopo il corso Elena mi ha coinvolto in alcune collaborazioni permettendomi di crescere come persona e come professionista. Ed eccomi qui oggi in questa nuova avventura la docenza in Academy!

La mia presenza quest’anno alla Fundraising Academy è una novità soprattutto per me, da discente a docente… e che dire (con un pizzico di ironia) “io speriamo che la cavo”! [Fine della digressione].

 Bene, se volete farvi un’idea più chiara delle principali sfide che richiedere finanziamenti alle fondazioni presenta, cosa vuol dire ricercare e ottenere contributi a un progetto sociale attraverso le Fondazioni erogative Non puoi mancare il prossimo 3 novembre ne parleremo insieme in Fundraising Academy.

Qualche anticipazione?

Ecco alcune curiosità per gestire al meglio una call for proposal nello stile pratico che contraddistingue la Fundraising Academy.

Premessa, parti innanzitutto con l’idea che la caratteristica identitaria di una Fondazione è quella di essere un patrimonio per uno scopo, ossia si fondano a partire dall’esistenza di un patrimonio da destinare a scopi sociali. Erogare contributi è la sua mission.

Ora, esistono tre tipi di Fondazioni: le fondazioni operative, erogative e miste.  Ai fini del fundraising le fondazioni da prendere in considerazione sono quelle erogative e quelle miste. Le principali fondazioni erogative in Italia sono quelle di origine bancaria.

Le Modalità per richiedere fondi in generale sono tre:

  1. Partecipazione a un bando lanciato dalla fondazione che richiede la presentazione di progetti su temi specifici, i bandi possono essere a scadenza (la maggior parte) o aperti fino a quando il fondo non si esaurisce;
  2. Libero contributo rivolto a organizzazioni e iniziative, contributi extra-bando ovvero il patrocinio oneroso;
  3. Partnership o joint venture, in tal senso non è pubblicato un bando si tratta di proporre progetti complessi chiedendo di condurli a termine insieme. Ricorda la Fondazione è comunque sempre un soggetto privato e in quanto tale ha piena autonomia nell’utilizzo dei fondi.

Cosa non devi assolutamente farti scappare quando leggi un bando:

  1. Possibilità di ottenere anticipo di parte del contributo solitamente il 50% ma a fronte di rendicontazione contabile che attesti le spese sostenute. Il che vuol dire che bisogna anticipare buona parte delle spese del progetto e questo potrebbe avere un impatto non indifferente sulle finanze dell’organizzazione. Ricorda una volta vinto il bando è sempre possibile chiedere alla banca un finanziamento;
  2. Cofinanziamento la maggior parte dei bandi lo prevede solitamente in una quota pari al 20 % del costo complessivo del progetto coprendo l’80%. Diversifica costruisci il tuo piano economico chiedendo a più enti e cercando eventuali sponsorizzazioni;
  3. Reti/partnership valorizzale. La capacità di far rete oltre a renderci sempre più forti impreziosisce  qualsiasi progetto;
  4. One shot/ azione continuativa la maggior parte dei bandi premia le azioni continuative non quelle che si esauriscono con un intervento. Quindi se cerchi finanziamenti per un’iniziativa cerca di dare sempre e comunque la dimensione di prospettiva futura. Quale impatto si prevede di generare grazie l’implementazione del progetto, la volontà che si ripeta etc.

     

Last but not least, redigi un progetto chiaro e ben dettagliato.  E sappi che molti bandi ormai prevedono un proprio form (fornito dall’ente) che guida nella redazione del progetto e stabilisce gli standard.

 Che dire se sei incuriosito e vuoi approfondire ci vediamo in Fundraising Academy!

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