14685449_sC’è qualcosa di profondamente sbagliato nei prodotti di comunicazione che inondano i media, in particolare nei prodotti sociali. C’è qualcosa che non torna, qualcosa che stona, qualcosa che non ci convince fino in fondo. Lo viviamo nelle immagini che, fiere e provocatorie, pervadono i nostri sensi e ci accolgono in tv e sul web. Le respiriamo e tastiamo nelle sensazioni di malessere che ci lasciano lì, latente e per un po’, sulla bocca dello stomaco, come a dirci: “Guarda un po’ che hai fatto. Colpa tua.”.10680526_s

Noi non sappiamo raccontare perché non sappiamo come si costruisce l’individualità in una società complessa.

Spiega Carlo Sorrentino, professore ordinario del dipartimento di scienze politiche e sociali dell’Università di Firenze. E continua:

Non sappiamo creare relazioni con gli sconosciuti. E così i media raccontano le storie attraverso l’eccezionalità, il sensazionalismo. Il discorso dell’uomo che morde il cane non funziona più e i media sono sempre più consapevoli che raccontano storie sempre meno interessanti e sempre più consapevoli di vivere in crisi di credibilità…

Leggi il resto sul mio blog La Zanzarella su Vita Non Profit.

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