I social media hanno decisamente rivoluzionato il modo di comunicare. I fatti li fanno i numeri e i numeri sono da capogiro:

  • 800mio di utenti attivi su Facebook;
  • 450mio su Twitter;
  • 8 anni di contenuti video caricati ogni giorno su Youtube;
  • 4mio di visitatori unici su Pinterest ogni giorno.

Questo è quanto emerge nella prima interessante Infografica che vi propongo, realizzata da Moore Consulting Group, in cui si rappresenta lo stato dell’arte dell’utilizzo dei social media a inizio 2012. Rispetto al Terzo Settore, si legge che 97 imprese nonprofit su 100 li utilizzano (dato USA): un grado di penetrazione quasi totale.

Nel nostro Paese, il digital divide è invece altra cosa ed è ancora importante. A rilevarlo è Think! grazie al suo bel rapporto “TERZO SETTORE: OLTRE IL DIVARIO DIGITALE” pubblicato nel maggio scorso e che puoi scaricare a questo link. A un aspetto più prettamente tecnologico, segue quello più psicologico della reticenza nell’adozione dei social media quali canali di involvement.

I social media sono ancora considerati freddi, poco attendibili, superficiali e, con ogni probabilità, artificiosi, ma l’adozione di strategie di marketing ad essi legati è invece un’opportunità di visibilità senza precedenti per il nonprofit.

Se persistono ancora delle resistenze all’interno della tua ONP, ecco 4 buoni motivi per cambiare idea e dire sì. Adottare i social media significa:

  • Condivisione di pensiero, di idee, di immagini, di file, di video
  • Partecipazione: coinvolgimento intorno a una causa, un progetto, un evento, un argomento
  • Reciprocità: attenzione e rispetto verso l’altro

Tutti sentimenti che ritroviamo, che ispirano e che animano il nostro settore e verso i quali abbiamo una certa confidenza.

Il 4° motivo?

  • I social media sono, in linea di massima, gratuiti, se non consideriamo i costi figurativi naturalmente…

Nella seconda infografica che vi propongo, “Una giornata su internet” realizzata da Mashable, emergono con chiarezza le potenzialità offerte dalla rete; potenzialità da trasformare in opportunità per la nostra nonprofit. I social media sono lo specchio della società, nel bene e nel male. Se adottati e utilizzati in modo corretto, con etica e attenzione, possono davvero fare la differenza in termini di notorietà, reputazione, reclutamento e, naturalmente, di raccolta fondi. Quale altro modo può esserci per coinvolgere contemporaneamente molte persone senza investire capitali importanti con il rischio di ritorni ridotti? Quale social media trovi più interessante? Qual è la tua esperienza a tal proposito? Com’è il rapporto tra la tua ONP e i social network? Parliamone.

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Fonte della foto: (Thanks to) http://blog.hubspot.com. Il post citato è anche un utile glossario con i 120 termini più comuni usati sui social media.

Fonte delle infografiche: A Day In The Internet (mashable.com); Social Media Stats (techeconomy.it)

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Sull’argomento, consiglio anche la lettura delle slides realizzate da Mattia Dell’Era (follow @mattiadellera): “Social network e fundraising oggi”.

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