Possiamo cambiare la mentalità di un certo settore non abituato ad attivarsi al fundraising per il supporto delle funzioni cliniche, di ricerca e sviluppo?
Se lo chiede Annalisa Lalumera, e anch’io, a dire il vero, che per molti anni mi sono occupata di sanità e ancora me ne occupo. Annalisa è nota consulente di comunicazione, marketing e raccolta fondi. Insieme a Sergio Conte sarà impegnata il 5, 12 e 19 febbraio prossimi in un corso dedicato al fundraising per la sanità pubblica e privata. Maggiori info e iscrizioni al link.
L’emergenza Coronavirus ha messo davanti agli occhi di tutti che un ente sanitario che già era strutturato per la raccolta fondi, ha saputo ricevere supporto durante questa emergenza.
Quelli che invece non avevano mai avviato un dipartimento di marketing e fundraising, non solo hanno avuto difficoltà nel far comprendere i propri bisogni ma non hanno talvolta saputo cogliere le opportunità delle migliaia di donazioni che si sono presentate.
Possiamo cambiare la mentalità di un certo settore che non è abituato ad avere a che fare con questo tipo di attività al supporto delle funzioni cliniche, di ricerca e sviluppo?
Negli ultimi tempi si assiste anche in Italia a un partenariato crescente tra amministrazione pubblica e il settore privato.
In questo particolare momento economico in cui gravitano le amministrazioni pubbliche di tutta Italia, il reperire fondi da privati e imprese permette di realizzare progetti e iniziative altrimenti non concretizzabili. Il legislatore ha aperto le porte ai rapporti tra pubblico e privato per il reperimento di fondi, anche se vincolati al rispetto di tre condizioni:
- devono essere diretti al perseguimento di interessi pubblici;
- devono escludere qualsiasi conflitto di interesse tra attività pubblica e attività privata;
- devono comportare risparmi di spesa per le amministrazioni coinvolte.
Nonostante questa legge sia datata ormai 1999/2000, poche amministrazioni l’hanno presa seriamente in considerazione specialmente nella Sanità pubblica. Le figure interne alla PA non hanno competenze adeguate e non sono state preparate per questo tipo di attività. È dunque fondamentale creare un apposito settore all’interno dell’attività dell’Amministrazione finalizzato a evitare l’eccessiva frammentazione delle proposte e dei contatti con gli sponsor o donatori che possono creare situazioni di confusione e sovrapposizione, privilegiando invece quanto ritenuto più strategico in una valutazione più ampia.
I dipendenti individuati a questo fine necessitano di una formazione adeguata che li faccia operare nel rispetto di precisi principi etici e con attenzione massima al conflitto di interessi. L’obiettivo è quindi quello di trasferire competenze attraverso l’analisi di casi e progetti concreti e far conoscere in quanti modi possiamo raccogliere fondi: donazioni, lasciti testamentari, sponsorizzazioni, pubblicità, progetti di fundraising e di crowdfunding. Il pubblico dovrebbe ragionare e comportarsi, nei limiti chiaramente del suo ruolo, come il privato.
La raccolta fondi è un processo che necessita di una perfetta integrazione operativa con le attività dell’Ente e di un’attività di pianificazione strategica. Si devono inoltre sviluppare al massimo i programmi di comunicazione sia interna che esterna.
Per raccogliere fondi nella Sanità pubblica bisogna conoscere e considerare tutti gli aspetti etici e burocratici che la caratterizzano e considerare sempre due particolarità fondamentali: la prima è la chiarezza negli obiettivi. I soldi si danno per dei progetti e quindi bisogna essere molto sicuri su come verranno impiegati i fondi. La seconda è che bisogna essere pronti a rendicontare tutto.
Non è solo una questione di onestà ma principalmente di efficacia: far vedere che le raccolte fondi producono cambiamenti significativi.
Come potrà essere la sanità del futuro?
Ci saranno da cambiare sicuramente gli assetti organizzativi, evitando anacronistiche competizioni, doppioni, sprechi di risorse, personale, attrezzature. ci dovrà essere una riorganizzazione per un miglioramento collettivo dove anche le partnership coi privati avranno un loro ruolo fondamentale.
Annalisa Lalumera e Sergio Conte ti aspettano nell’aula “virtuale” della Fundraising Academy i prossimi 5, 12 e 19 febbraio con il corso Raccolta fondi in sanità. 12 ore di formazione al fundraising in sanità. Previste alcune testimonianze.
RACCOLTA FONDI IN SANITÀ
LA RACCOLTA FONDI PER LE STRUTTURE SOCIOSANITARIE
L’USO DI STRUMENTI DI FUNDRAISING, MARKETING, COMUNICAZIONE, SPONSORIZZAZIONE E CROWDFUNDING PER L’AUTOFINANZIAMENTO
***