Se la pandemia ci ha insegnato qualcosa è proprio questo:

gli ospedali sono un patrimonio per la comunità e della comunità, e come ogni cosa preziosa va preservata e fatta crescere. Oggi in molti l’hanno capito.

Ce lo dice chiaro Annalisa Lalumera in questo articolo, aggiungendo – ma è sotto gli occhi di tutti – come la raccolta fondi al loro interno non sia più rimandabile. Annalisa, con la sua lunga esperienza nell’affiancamento di enti pubblici e privati in sanità, è titolare del corso online del 18 e 25 ottobre proprio su questo argomento. Ti aspettiamo.

Purtroppo, non è facile far nascere e far crescere una cultura filantropica verso il proprio ospedale. Perché dovrei fare una donazione all’ospedale della mia città? Perché dobbiamo impegnarci tutti per mantenere la nostra sanità a un buon livello, perché è un bene prezioso, perché serve principalmente a me cittadino, perché con le risorse ufficiali non ce la può fare.

L’apporto del fundraising in tale settore è quasi inesistente, anche perché è difficile “chiedere soldi aggiuntivi” quando per la sanità si pagano già le tasse! Questa è la frase ricorrente. Quando una causa sociale è forte (e come si potrebbe sostenere che la salute non lo sia) e soprattutto quando si mette in luce la qualità del lavoro che giornalmente e incessantemente viene portato avanti dal personale medico e paramedico, sia dal punto di vista tecnico e scientifico ma anche e più di tutto dal punto di vista umano, la collettività non esita a sostenere ulteriormente questo settore.

È dunque fondamentale creare un’apposita area all’interno dell’attività dell’Amministrazione finalizzata a evitare l’eccessiva frammentazione delle proposte e dei contatti con gli sponsor o donatori che possono creare situazioni di confusione e sovrapposizione, privilegiando invece quanto ritenuto più strategico in una valutazione più ampia. I dipendenti individuati a questo fine, necessitano di una formazione adeguata che li faccia operare nel rispetto di precisi principi etici e con attenzione massima al conflitto di interessi. La raccolta fondi è un processo che necessita di una perfetta integrazione operativa con le attività dell’Ente e di un’attività di pianificazione strategica

L’obiettivo è quindi quello di trasferire competenze attraverso l’analisi di casi e progetti concreti e far conoscere in quanti modi possiamo raccogliere fondi: donazioni, lasciti testamentari, sponsorizzazioni, pubblicità, progetti di fundraising e di crowdfunding. Il pubblico dovrebbe ragionare e comportarsi, nei limiti chiaramente del suo ruolo, come il privato.

In alcune realtà sanitarie si è cominciato e si possono già vedere i frutti.

Il coinvolgimento dei pazienti e dei cittadini sta mettendo radici in una serie di organizzazioni sanitarie come mostrano numerose esperienze a livello internazionale e nazionale.

Perché non iniziare nel tuo territorio, nella tua azienda sanitaria, nel tuo ospedale unitamente alla tua comunità e con l’aiuto delle tue competenze?

 

 

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