Nel Terzo settore acquisiscono importanza crescente una sana formazione e un orientamento equilibrato alla raccolta fondi, un binomio in grado di plasmare il destino di enti e associazioni nel lungo periodo.

Così, mentre la tecnica di raccolta fondi può essere un elemento vitale, è fondamentale non perder di vista l’obiettivo ultimo dell’ente: la sua sopravvivenza oltre l’oggi.

La formazione assume dunque un ruolo cardine in questo scenario. Investire nelle competenze dei membri dell’organizzazione, a partire dai membri della Governance, è essenziale per costruire una base solida, capace di affrontare le sfide in modo strategico e sostenibile. Una formazione mirata non solo alle tecniche di raccolta fondi, ma anche alla comprensione dei principi fondamentali della gestione finanziaria e della pianificazione a lungo termine è un passo cruciale verso la reattività.

In quest’ottica, rientra a pieno titolo l’orientamento alla raccolta fondi strutturata, troppo spesso relegata al mero risultato di tattiche rapide, troppo spesso evanescenti. Un approccio bilanciato richiede una consapevolezza costante degli obiettivi dell’ente, al di là delle necessità immediate. Il progetto intrapreso non può minare la stabilità dell’ente. Al contrario, dovrebbe fungere da propulsore per costruire una base solida che permetta all’organizzazione di crescere in modo sostenibile. La dipendenza da singoli progetti o fonti di finanziamento può portare a vulnerabilità, compromettendo la continuità delle attività nel lungo periodo. La stabilità finanziaria è indubbiamente importante, ma non a discapito della missione e della visione dell’organizzazione.

L’indipendenza finanziaria è il Santo Graal per il Terzo Settore

Gli enti devono mirare a diversificare le fonti di finanziamento e a costruire riserve che agiscano come ammortizzatori durante periodi di incertezza. Questa autonomia finanziaria non solo conferisce maggiore sicurezza, ma permette all’organizzazione di mantenere il focus sulla sua missione senza essere costantemente in balia delle fluttuazioni esterne.

In aggiunta, è cruciale sfatare l’illusione che soluzioni formative brevi, spesso a costo zero, possano fornire una preparazione adeguata ed essere una valida alternativa a un impegno più verticale. Sono certamente utili per comprendere la materia, ma non sono altro che un assaggio di un mondo più vasto che va, deve, essere esplorato per poterlo affrontare adeguatamente, con i giusti strumenti e l’opportuna consapevolezza. La rincorsa a soluzioni rapide non si traduce solitamente in una comprensione profonda dei temi trattati. La formazione di qualità richiede investimenti, sia in termini di tempo che di risorse finanziarie. Investimenti che daranno, è sicuro, i risultati attesi e meritati.

Per concludere

La sana formazione e un orientamento equilibrato alla raccolta fondi sono gli elementi chiave per garantire la sopravvivenza e la crescita del Terzo Settore nel lungo periodo. La tecnica è importante, ma solo se integrata in una strategia globale che tenga conto delle esigenze immediate e delle prospettive a lungo termine. Solo così gli enti possono costruire una base solida che li renda non solo efficaci, ma anche efficienti, garantendo la loro indipendenza e la possibilità di perseguire la missione oltre l’oggi.

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