La campagna 5×1000 è un’occasione speciale per curare la relazione con gli stakeholder della tua organizzazione. Dietro alla semplice richiesta di una firma nella dichiarazione dei redditi si nasconde l’opportunità di comunicare con trasparenza la tua missione, di fidelizzare i donatori e di costruire rapporti duraturi. In questo percorso, ci accompagna Chiara Locorotondo, fundraiser specializzata nella cura della relazione con il donatore. Chiara ti aspetta insieme a Eleonora Terrile i prossimi 22 e 29 gennaio su Zoom, al corso Il 5×1000, in teoria e in pratica: un seminario firmato Fundraising Academy. Info e iscrizioni al link.


Il 5×1000 è un’occasione di relazione con i donatori da non trascurare.

Se scegli di investire in modo strategico in una campagna 5×1000 stai offrendo alla tua organizzazione l’occasione di alimentare e costruire nuove relazioni con i donatori, i volontari, i dipendenti o i vicini della porta accanto. E le relazioni sono una fondamentale leva di successo per il fundraising e per la vita stessa degli enti del terzo settore, ancora di più in questo anno di grande cambiamento.

In che modo la campagna 5×1000 può diventare un’opportunità di relazione?

Secondo gli ultimi dati dell’indagine Italiani Solidali condotta da Doxa, un monitoraggio continuativo sul mondo del non-profit e delle organizzazioni solidali in Italia che dal 2001 va ad indagare atteggiamenti e comportamenti di donazione degli italiani, tra i principali motivi della mancata firma per il 5×1000 ci sono almeno due elementi che fanno riflettere proprio sul rapporto tra donatori e organizzazione.

La mancanza di informazioni su come destinare il 5×1000 nella dichiarazione dei redditi e la scarsa fiducia sull’effettiva destinazione del contributo sono tra le principali motivazioni portate dai contribuenti circa la loro mancata scelta nella destinazione del 5×1000.

Facilita la vita al donatore

Per non perdere potenziali firme il primo passo da compiere è quindi quello di facilitare la vita al donatore, fornendo informazioni semplici e chiare su come destinare il 5×1000, codice fiscale della tua organizzazione in primis. Informare tuttavia non è abbastanza.

Racconta, ringrazia e racconta di nuovo

I dati dimostrano che i donatori chiedono fiducia e trasparenza, anche su quanto raccolto dal 5×1000. Diventa quindi fondamentale raccontare ai donatori come la tua organizzazione ha utilizzato i contributi ricevuti dal 5×1000 e i progetti futuri che ha nel cassetto. Rendili partecipi del cambiamento che la tua organizzazione sta realizzando nel mondo. Fai capire che una firma in più può fare la differenza per i bambini, le donne, gli anziani, le persone aiutate dalla tua organizzazione. Ecco che la campagna 5×1000 si trasforma in un’occasione per raccontare le attività realizzate e per ringraziare chi ti ha già dato sostegno.

I donatori hanno bisogno di sentirsi gratificati, anche per una firma in dichiarazione dei redditi. Ringraziare è il primo passo per costruire un legame, che va al di là della decisione presa al momento della destinazione del 5×1000. Quando ringrazi i donatori, stai ricompensando il donatore per la fiducia cha ha riposto nella tua organizzazione. E allo stesso tempo stai comunicando che il suo contributo è davvero importante.

In conclusione: Investire in modo strutturato e strategico nella campagna 5×1000 significa investire per assicurare una importante fonte di sostentamento alla tua organizzazione, ma non solo. La campagna 5×1000 diventa occasione per raccontare la missione della tua organizzazione e per rinsaldare relazioni con gli stakeholders, a partire dalle persone che ti sono più vicine come volontari, dipendenti e donatori. Se metterai costanza nel costruire legami duratori, raccoglierai nuovi donatori, non solo nuove firme. Investirai in quel capitale sociale che è alla base dello sviluppo del fundraising e degli enti nonprofit.

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