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“L’infanzia è un’opportunità, non una malattia”. Questo il messaggio lanciato da Pensare Oltre in uno spot contro l’uso di psicofarmaci nei bambini distratti o particolarmente vivaci.

Non c’è nulla di patologico in una bambina che urla. Né in un bambino che sbaglia un’addizione o in un altro che svuota un cuscino e lascia volare le piume per tutta la stanza. Sono capricciosi, sono distratti, sono vivaci. Ma non sono malati. Sono semplicemente bambini. Questo il messaggio lanciato dall’associazione Pensare Oltre, che contro l’uso di psicofarmaci nei bambini ha realizzato uno spot.
“Se un bambino è distratto o particolarmente vivace, se non segue le direttive e si agita, oggi può essere etichettato come malato mentale e di conseguenza ‘trattato’ con psicofarmaci che ricadono nella categoria degli stupefacenti”, osserva PENSARE OLTRE spiegando che solo negli Usa sono quasi 8 milioni di bambini etichettati e trattati con sostanze psicoattive. Ma il fenomeno sta crescendo anche in Italia: sono 730mila i bambini a cui è stato diagnosticato un problema mentale. In pratica il 4% di tutti i bambini italiani. Circa 170.000 i bambini italiani che, in base alla stessa fonte, soffrirebbero della Sindrome da Iperattività e Deficit di Attenzione. E 40.000 i bambini italiani che ogni giorno assumono antidepressivi, informa l’associazione citando i dati dell’Istituto Mario Negri di Milano.

Pensare OLTRE è un Movimento Culturale Nazionale totalmente trasversale, promosso da Associazioni No Profit di diversa estrazione unite nella tutela dell’infanzia. È patrocinato e sostenuto da istituzioni, federazioni, enti, associazioni, aziende e nomi noti dell’arte, della cultura e dello sport.

Fonte: Quotidiano Sanità

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