Nel fundraising, c’è una cosa importante da tenere a mente: le persone ricordano più facilmente ciò che fai piuttosto che ciò che dici. E non dimenticano mai come le fai sentire. È cruciale far sentire i donatori importanti e unici a ogni interazione. Questo significa non solo dire “grazie” per il loro contributo, ma anche mostrar loro concretamente come il loro supporto fa la differenza.

Ben sappiamo che la cosiddetta “caduta del donatore” è un’eventualità concreta e quella che anni or sono ho definito “volatilità del donatore” va governata.

Il donatore, scrivevo, al pari del consumatore, vive e si muove in contesti in cui enti con cause simili, spesso di alto livello, si contendono la sua attenzione e il suo dono.

In questa complessità, ad avere la meglio sono i comportamenti che più di altri rispondono e si adeguano a una domanda matura che, come tale, richiede trasparenza, rendicontazione, accountability con eguale maturità.

Così, per costruire relazioni durature con i donatori, ci sono cinque pilastri chiave da tenere a mente:

  1. Emozioni: il cuore del fundraising. Le emozioni sono fondamentali. Le parole possono ispirare, ma sono le azioni e le esperienze che lasciano un segno indelebile. Quando i donatori si sentono coinvolti emotivamente, diventano più fedeli e impegnati. È importante creare momenti significativi che li tocchino nel profondo, come mostrare loro storie di persone cui il loro aiuto ha cambiato la vita.
  2. Autenticità: la chiave della fiducia. L’autenticità è essenziale. Le persone sanno riconoscere quando qualcosa è genuino. Un’organizzazione sincera trasmette sensazioni uniche e trasparenza in ogni comunicazione e azione. Questo crea fiducia, fondamentale per costruire relazioni solide e durature.
  3. Mostrare l’impatto concreto.Dimostrare ai donatori l’impatto reale del loro contributo è un modo semplice ed efficace per mantenerli coinvolti. Report dettagliati, aggiornamenti regolari e storie personali possono evidenziare l’efficacia del loro sostegno e rafforzare il legame con l’organizzazione.
  4. Coinvolgimento continuo. Coinvolgere costantemente i donatori è fondamentale. Questo significa mantenere un dialogo aperto attraverso newsletter, eventi di ringraziamento e opportunità di volontariato. Personalizzare le comunicazioni in base agli interessi e alle motivazioni dei donatori dimostra che li si considera partner nella missione dell’organizzazione.
  5. Imparare a creare connessioni emotive. Coinvolgere i donatori emotivamente è essenziale. Farli sentire parte della storia e mostrare loro che il loro sostegno fa davvero la differenza li motiva a continuare e, perché no!?, diventare a loro volta ambasciatori dell’organizzazione. L’autenticità, le emozioni e l’impatto sono i fondamenti su cui costruire un fundraising efficace e sostenibile.

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