Governi, finanziatori e società civile sempre più ci chiedono di essere in grado, in modo rigoroso e trasparente, di dare conto delle nostre reali capacità di generare cambiamento, di essere “accountable”. La stessa Riforma del Terzo settore ha messo al centro il valore del Bilancio Sociale e della Valutazione dell’Impatto generato. Ma è prima di tutto all’interno delle organizzazioni che è doveroso e necessario far emergere il grande lavoro svolto ogni anno, analizzarlo e condividerlo come patrimonio comune per recuperarne il senso, motivare per il futuro e innescare processi virtuosi di apprendimento continuo.
Scegliere “che cosa mettere” nel Bilancio Sociale non ha che fare soltanto con gli obiettivi di comunicazione della nostra organizzazione o con il rispetto delle Linee Guida Ministeriali. Comporta, prima di tutto, maturare una chiarezza necessaria a evidenziare assi strategici, priorità e caratteristiche distintive rispetto a organizzazioni simili alla nostra. Inoltre, rappresenta un’occasione unica per ringraziare tutti coloro senza i quali non saremmo chi siamo e non avremmo potuto arrivare dove siamo arrivati, dentro la nostra organizzazione (staff, volontari ecc.) e fuori di essa (donatori, istituzioni, partner ecc.). Di conseguenza, il Bilancio Sociale è un ottimo strumento per consolidare, rilanciare o attivare relazioni con tutti i nostri portatori di interesse.
Infine e operativamente, realizzare un Bilancio Sociale significa passare da alcune fasi indispensabili di lavoro, ciascuna delle quali richiede competenze e risorse dedicate.

Argomenti trattati
INTRODUZIONE AL BILANCIO SOCIALE

• Che cos’è veramente un Bilancio Sociale? Conta più come prodotto di comunicazione o come processo di auto-riflessione continua?
• Linee guida ministeriali e RUNTS: vincolo o opportunità? Che scelte hanno fatto gli ETS nel primo anno di applicazione delle Linee guida?
• Gli standard di rendicontazione sociale: a che punto siamo?
• Il Bilancio Sociale guarda al passato, ma prepara al futuro.

LE FASI DI REALIZZAZIONE DI UN BILANCIO SOCIALE
Punti di attenzione ed errori più frequenti nelle seguenti fasi di lavorazione:

• Identificare i principali destinatari e, di conseguenza, lo stile di comunicazione più adeguato
• Definire il timone, l’indice e le gabbie grafiche dei contenuti.
• Dettagliare gli ambiti tematici, le attività e i risultati a livello di output (es: quante persone ho formato professionalmente; a quante persone ho garantito una consulenza in termini di orientamento professionale) e di outcome (es: quante di queste persone grazie a formazione, orientamento e ad eventuali altri output hanno trovato lavoro), con riferimento, ove possibile, ai relativi indicatori indicatori quantitativi e qualitativi).
• Pianificare responsabilità, output e scadenze.
• Formare e coordinare il team interno che dovrà operare da collettore dei dati da rendicontare.
• Identificare gli stakeholder esterni che integreranno i dati da rendicontare e raccoglierne in modo strutturato i contributi.
• Rielaborare i contenuti valorizzando al massimo la loro presentazione (copywriting, grafica/infografica e impaginazione).
• Definire un piano di lancio e diffusione del Bilancio Sociale.

UN'ANALISI COMPARATIVA

• Che cosa ci raccontano i Bilanci Sociali 2020 e 2021 (pubblicati nel 2021 e nel 2022) di alcuni importanti ETS?
• Quali le tendenze principali e le soluzioni innovative messe in campo in Italia e nella Cooperazione Internazionale?
• Le soluzioni messe in campo dai partecipanti al corso: analisi e confronto

CONCLUSIONI
Raccomandazioni per il Bilancio Sociale
Q&A

DURATA CORSO
9 ore

COSTO
€ 215 + IVA
Prezzo comprensivo di Iva € 262,3