Tutto si origina dalla buona comunicazione.
Comunicare è usare un linguaggio che esprime emozioni, pensieri e idee.
In questo post, Aldo Capsoni ed Eleonora Terrile ci parlano di identità e di come l’attenzione a questa sia essenziale per ogni impresa. Il sociale non fa eccezione. Averne consapevolezza è il primo passo perché il cambiamento possa avere inizio. Il secondo è metterlo in pratica.
Buona lettura.
Comunicare vuol dire “mettere in comune”, cioè distribuire informazioni, scambiarsi notizie, riuscire a creare relazioni sociali che coinvolgono ogni essere vivente.
Ogni messaggio scritto, visivo, verbale, e anche quello non-verbale, viene recepito in modi diversi secondo il soggetto che riceve quel messaggio.
Oggi, comunicare in modo appropriato non è cosa semplice, nonostante o causa social network; più si riflette sulla comunicazione, più sorgono domande.
Ad esempio, come si costruisce un messaggio efficace? Si potrebbe iniziare dagli interlocutori, che negli anni si sono sempre più frammentati, a cui è diretto il messaggio; probabilmente conoscere/ascoltare i nostri sostenitori potenziali e acquisiti ci permette di capire quali sono le aspettative, i bisogni e intuire il tipo di comunicazione più adatta.
Come realizzare del materiale di comunicazione e valutarne l’efficacia? Quale linguaggio visuale è più adatto al mio pubblico? Posso scegliere una foto oppure una illustrazione ma soprattutto quali valori desidero esprimere con quell’immagine?
È sempre difficile mostrare immagini opportune, non è sufficiente catturare l’immagine che ci piace da un qualsiasi free stock e sperare che funzioni. Con quell’immagine esprimiamo i valori del brand? Già, perché oltre a conoscere gli interlocutori dobbiamo innanzitutto conoscere il nostro Ente non Profit: la sua identità e i valori che trasmette, così da decidere quale linguaggio (verbale e visivo) “mettere in comune”.
Partire da una brand identity, cioè l’identità di marca, ci aiuta a definire la visione del nostro brand e ci aiuta a comunicare sia all’interno dell’Ente non Profit e sia all’esterno, in modo preciso, chiaro e riconoscibile.
Ci sono molti modi attraverso cui si percepisce una identità dell’Ente, uno di questi è l’aspetto grafico, stiamo parlando di logo, immagine coordinata, materiali di comunicazione, ecc. Insomma, tutti gli elementi che determinano la percezione e la reputazione del nostro brand da parte dell’utente. Quella percezione profondamente emotiva ed istintiva, da cui dipenderà il gradimento del marchio creando relazione e condivisione.
Ci sono tanti piccoli elementi da individuare per comunicare e ciascuno permette di costruire una strategia corretta da “mettere in comune”.
Beh, buon lavoro.
COMUNICARE NEL SOCIALE.
COME RACCONTARSI AI SOSTENITORI POTENZIALI E ACQUISITI NEL SEGNO DELLA DISTINTIVITÀ E CURA.
con Eleonora Terrile e Aldo Capsoni
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