Quella mattina la sveglia l’avrei fatta volare dal balcone.

Il giorno prima l’ennesimo appuntamento di lavoro finito tardi, la cena con i colleghi a cui il grande capo ci aveva obbligati ad esser presenti perché “aveva comunicazioni urgenti e importanti per noi”. La nostra azienda stava attraversando un momento di forte espansione al nord e una crisi importante al sud.

Alle 23.22 del 23/11/2022 mentre prendevo il telefono in mano per augurare la buonanotte a mia moglie e a mio figlio, con la mia mente già accanto a loro, il grande capo esclama: “Guerino domani mattina parti alle 6 da qui e dovrai essere riunione di staff a Napoli alle 11.30”. “A te non ti conoscono e il tuo punto di osservazione è prezioso”. In quel momento avrei voluto licenziarmi all’istante, perché pensavo che non sarei riuscito ancora una volta a dare un bacio a mia moglie e al piccolo Tommaso.

Riesco a mettermi nel letto alle 00.45, dopo 4 ore la sveglia. Doccia e caffè per riprendersi e di volata fuori di casa.

Nel Frecciarossa, provo ad appisolarmi un po’ e ci riesco giusto per il tempo di abbandonare la nebbia milanese, poi il pensiero di arrivare in riunione senza conoscere i dati mi impone di accendere il pc e iniziare a lavorare. Ore 10.38 con soli 5 min di ritardo arrivo a Napoli. A Napoli c’ ero stato l’ultima volta 20 anni prima per la laurea di un mio caro amico d’infanzia. Quei 3 giorni furono una festa indimenticabile.

L’arrivo nella stazione mi riporta alla mente una stagione di vita dalla spensieratezza unica e così appena varco la soglia di Piazza Garibaldi ecco udire il primo “Dottò Dottò” “com’è andato il viaggio, oggi sono stati puntuali eh”. Ma ce li avete due minuti per me?”. Mi incammino fumando la mia sigaretta verso la fila dei taxi e mi arriva una ragazza dal sorriso smagliante e con un pappagallo sulla spalla.  “Dottò Dottò avete visto quant’è bello il sole a Napoli” “L’avete già mangiata la sfogliatella per colazione”? Il suo sorriso m’impose di fermarmi a fare una chiacchierata, anche se avevo pochissimo tempo, ma quel sorriso, quella sua solarità e i mille colori del pappagallo risuonarono in me come la giusta ricompensa per aver abbandonato anche in quel giorno Lucia e Tommaso e per essermi svegliato con la nebbia fuori e dentro di me. Lei si presenta: “piacere mi chiamo Shrì” e lui si chiama Ciro. Io sono Guerino, piacere di conoscervi! Ci mettiamo un po’ a chiacchierare sulle nostre vite, lei ragazza napoletana nata da genitori indiani, studentessa al terzo anno di Giurisprudenza; Io le parlo di me, del lavoro stressante che ormai odiavo, della famiglia, di Lucia e Tommaso. Insomma, in un attimo mi sembrava di conoscerla da una vita questa ragazza. Proprio il sole che stavo cercando nella mia mente da quando sono uscito di casa.  Lei: “Guerino, prima che scappi a lavoro ti racconto perché ci siamo incontrati” CIRo è la nostra mascotte della Fondazione “CIRiusciamo” che da 3 anni si occupa di restituire all’individuo le diverse libertà che, in particolare dal covid in poi, ci sono venute a mancare”. “Guerino tu usi lo smartphone per lavoro? Ed io: “purtroppo non ne posso fare a meno”.  E Lei: “Hai mai pensato di poter passare anche solo due giorni con la tua famiglia lasciando lo smartphone a casa?” ed Io: No: ma lo vorrei tanto! Lei: “Ecco perché è nata la casa di Ciro, dove puoi trascorrere due giorni immersi nella natura e con la possibilità di ritrovare attraverso il gioco e attività semplici a contatto con animali e piante quelle emozioni che spesso perdiamo nel rincorrere il tempo”.

Ed Io: “Bellissimo! Ma quanto costa?”

Lei: Per i nostri soci sostenitori è gratuita e la puoi utilizzare quando vuoi, prenotando sul sito della Fondazione”. “Guerino ci siamo riusciti anche con te?”

Ed io: “Certo che sì”, cosa devo fare? Lei: Nome Cognome e Indirizzo, dove ti inviamo il nostro opuscolo informativo, solitamente tutti ci aiutano con il Caffè Sospeso, che appoggi comodamente sulla tua carta. “Guerino non mi hai detto il tuo cognome”

Oggi Guerino Bovelin si è trasferito a Napoli insieme a Lucia, Tommaso, da due mesi è padre della piccola Shrì, e lavora come Presidente della Fondazione CIRiusciamo.

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Questa storia fantastica è opera di Giuseppe Potenza, per anni dialogatore e oggi progettista sociale. Giuseppe è titolare del corso novità del 2024 sullo Street Fundraising, un’opportunità formativa importante per i volontari per imparare le tecniche di stare in piazza e sul come rapportarsi nel modo corretto con i potenziale donatori. Solo in presenza, l’8 e 9 novembre presso la Fundraising Academy. Info e iscrizioni qui.

 

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