Riporto qui di seguito l’intervista integrale che Vita ha realizzato i giorni scorsi per illustrare l’attività formativa che l’Accademia sta portando avanti e che si realizzerà pienamente con settembre, dopo un giugno di formazione online. Intanto proseguono le iscrizioni. La classe di Startup Fundraising, ad esempio, è in via di definizione e il profilo d’aula che sta componendosi è davvero interessante. Se stai pensando alla tua formazione integrata al fundraising, non aspettare troppo. Approfondisci il programma e assicurati il tuo posto ora.
Compatibilmente con le decisioni ministeriali, la formazione riprenderà anche in aula presso la sede di Rho (Milano), in tutta sicurezza o se preferisci – o non hai la possibilità di spostarti – puoi seguire i nostri corsi anche online.
(Nel frattempo, i lavori all’Accademia milanese di fundraising proseguono…).
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Il difficile periodo che stiamo vivendo ci ha messo di fronte allo specchio come mai prima, esasperando le criticità. Come avete affrontato all’Academy questo momento di chiusura forzata?
Come tutti i momenti di difficoltà, anche questo ha dimostrato – pur con i dovuti limiti, differenze e misura – che la buona volontà e la volontà di non arrendersi, provando a ripensarsi, premia. Così, al pari delle organizzazioni che non hanno tirato i remi in barca ma hanno provato a far di necessità virtù, anche all’Academy, dopo un breve periodo di ascolto e di sconforto, ci siamo messi in discussione, e abbiamo provato a superare le barriere forzate che la chiusura ministeriale ci ha imposto. Inizialmente non è stato semplice. Io, come tutti i miei colleghi docenti, amiamo moltissimo l’aula e sappiamo perfettamente quanto questa possa dare in termini di ritorni ma l’aula, già a partire da fine febbraio era fuori questione. In quel tempo, la nostra attività era in avvio e ha dovuto interrompersi bruscamente. Ci siamo dunque riproposti sul web, gratuitamente.
Cosa, esattamente?
Abbiamo ritenuto fosse importante fare la nostra parte e metterci a disposizione offrendo ciò che ci era possibile offrire e ciò che di più caro avevamo da offrire: formazione e confronto. Nei tre mesi di lockdown abbiamo dunque prodotto 25 testi e 15 ore di contenuti multimediali, liberamente visionabili qui, a cui hanno partecipato oltre 800 persone. Abbiamo certamente avuto qualche difficoltà perché non tutto è sempre andato per il verso giusto. La Rete, presa d’assalto, ci ha dimostrato i suoi limiti che piano piano ha colmato ma, tutto sommato, è andata molto bene, direi. Devo personalmente ringraziare i 25 professionisti che si sono resi disponibili e hanno colto con grande slancio l’invito della scuola a partecipare a queste sessioni, perché, come abbiamo detto più volte – la formazione non può essere messa in quarantena. I risultati sono evidenti e hanno segnato la strada del nuovo percorso della Fundraising Academy. Alcune collaborazioni sono poi in divenire. Ne parleremo.
Immagino lei si riferisca all’online.
Sì, anche a questo. Mi riferisco a un’ibridazione della formazione che si rende necessaria anche per rispondere a chi, di fatto, ha difficoltà a muoversi ma vorrebbe partecipare ugualmente. Da giugno, hanno preso il via i corsi online su quattro temi, lasciti, privacy, social media e corporate. Corsi andati tutti molto bene, come a dire che “si può fare”, basta avere le persone giuste che sanno trasferire competenze al di là del mezzo usato. Merito dunque va a Francesca Lucci, l’avvocato Francesco Paolo Visaggi, Rosy Battaglia, Anna Fabbricotti e Stefano Cerrato. Da settembre, invece, testeremo le due modalità simultanee. Ho personalmente testato la fruizione dell’online oltre le 3 ore: se i contenuti ci sono, il problema del calo di attenzione è secondario perché si supera. L’abitudine al mezzo aiuta e troveremo certamente la modalità migliori per tutti in tempi rapidi.
Doppia fruizione quindi? Online e in aula?
Sì. È innegabile che la fruizione in aula ha dei vantaggi non indifferenti e dunque ci rimettiamo alla scelta del partecipante, dandogli la possibilità di scegliere la modalità a lui più congeniale.
Startup Fundraising giunge quest’anno alla quinta edizione e sappiamo che ha vinto un premio per l’originalità della trattazione della materia…
È un aspetto che ci rende particolarmente fieri. Il premio dobbiamo ancora ritirarlo per via del Covid ma il riconoscimento già c’è. Ci siamo aggiudicati la V edizione del premio Adriano Olivetti promosso da AIF, Associazione Italiana Formatori per l’eccellenza nella formazione, un riconoscimento che ci arriva da pari. Ecco, ne andiamo fieri: una scuola giovane che però ha saputo dimostrare la qualità e il valore dei suoi contenuti. L’attenzione che poniamo ad ogni singolo aspetto, che vada dalla promozione del corso alla strutturazione dell’aula, alla cura del partecipante fuori e dentro il corso, sono essenziali. L’abito fa il monaco. La comunicazione è importante e la sostanza pure.
A ottobre riprenderanno i corsi sospesi in primavera?
È così. I corsi che richiedono un confronto più approfondito per via dei temi trattati sono stati rinviati all’autunno, sempre nella doppia formula online o aula. Si tratta di: Organizzare l’ufficio stampa di un ente nonprofit con Luisa Cavagnera, Progettare per bandi con Christian Elevati e la new entry Progettare in Europa con Julienne Vitali e Domenico Maria Caprioli.
Qual è il punto di forza dell’Academy che le sta permettendo di crescere così in fretta?
Siamo presenti, concreti e passionali. Forse è proprio questo che ci contraddistingue. Crediamo in ciò che facciamo e trasmettiamo. Siamo pronti a metterci in discussione e a riconoscere i nostri limiti, per superarli, se possibile, ma sempre nel rispetto nostro, della professione e di chi ci sceglie come strumento di formazione.
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