Ci sono momenti nella vita professionale che lasciano un segno indelebile. Uno di questi, per me, è stato quel maggio 2013, a Castrocaro Terme, quando ho vinto l’Italian Fundraising Award (IFA), premio giunto allora alla sua seconda edizione.

All’epoca ero Direttore della raccolta fondi e delle relazioni esterne del Centro Clinico Nemo per le patologie neuromuscolari di Fondazione Serena all’interno dell’ospedale Niguarda di Milano, guidato, oggi come allora, da Alberto Fontana, a fianco del quale ho cominciato quella splendida avventura poi terminata nel 2014 per intraprendere la libera professione. Un ruolo impegnativo, ma incredibilmente appagante. Team affiatato; leadership illuminata; un privilegio non comune, sono consapevole, in cui ho messo tutta me stessa, in competenza (spero) ed entusiasmo (di certo).

Quella sera, sul palco, non ero sola. Con me c’era il mio gruppo di lavoro, il mio compagno e il mio bimbo di appena due anni, uno scricciolo rispetto al ragazzone che è oggi. L’emozione era immensa: ricevere il riconoscimento come Fundraiser dell’anno dai miei pari è stata una delle gratificazioni più grandi della mia vita professionale, seconda forse solo alla mia laurea.

Era il riconoscimento di un percorso costruito con dedizione e passione. Insieme al mio team, avevamo dato vita a una squadra solida all’interno di una struttura che oggi ha un’importanza nazionale. Accanto a ciò, tre anni prima, nel 2010, avevo aperto un blog, Nonprofit Blog, con l’idea di creare uno spazio di riferimento per il Terzo settore e per i professionisti del fundraising. Oggi quel blog (lo stesso che stai leggendo ora) conta oltre 700 articoli pubblicati, e il mio impegno è continuo con almeno una pubblicazione a setttimana.

Di quel giorno ricordo tutto: la corsa giù dalle scale, l’abbraccio con il mio compagno, il cuore che batteva forte. È stata la conferma che, quando si lavora con impegno e visione, i riconoscimenti arrivano, spesso quando meno te lo aspetti.

Quest’anno il Festival del Fundraising avrà per me un sapore speciale: ci tornerò non solo come partecipante, ma come supporter, insieme al mio gruppo di lavoro di oggi. Incontrerò tanti colleghi, rivedrò volti amici e lo farò con la stessa emozione di allora.

A tutti i fundraiser dico:

non smettete mai di credere nei vostri sogni. Le gratifiche arrivano, e quando lo fanno, sono più grandi di quanto avreste mai immaginato.

La foto qui sopra mi è stata inviata dalla segreteria del festival che, oggi, mi ha fatto un regalo immenso. Qui con Luciano Zanin, a quei tempi presidente di Assif, l’associazione dei fundraiser di cui sono stata socia per alcuni anni e consigliera nel triennio 2011/2014.

Qui sotto, il video di presentazione realizzato per la premiazione. È passato del tempo da allora, ma non la passione di guardare e andare avanti con fiducia e tenacia.

Se vorrai, ci vediamo a giugno in quel di Riccione, davanti a un buon caffè con panna.

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