Mentre il mondo del Terzo settore è ancora in trepidante attesa dell’autorizzazione UE, l’estate 2023 è stata contrassegnata da un’importante novità che ha interessato un’altra parte consistente del non profit italiano: l’entrata in vigore dal 01 luglio della Riforma dello Sport. Ce ne parla Sergio Conte, fiscalista, docente della Fundraising Academy e titolare del modulo La fiscalità nella raccolta fondi, online il 10 novembre. Buona lettura.

Similmente con quanto avvenuto con la Riforma del Terzo Settore, il legislatore italiano nel 2019 ha delegato il Governo (Legge Delega n. 86/2019) a provvedere al riordino delle disposizioni in materia di enti sportivi professionistici e dilettantistici, allo scopo di perseguire i seguenti obiettivi:

  1. Riconoscere il valore culturale, educativo, sociale e preventivo-sanitario dell’attività sportiva, quale strumento di miglioramento della qualità della vita e di tutela della salute, nonché quale mezzo di coesione territoriale;
  2. Consentire ad ogni individuo di praticare sport in un ambiente sicuro e sano;
  3. Promuovere la pari opportunità delle donne nelle prestazioni di lavoro sportivo;
  4. Riconoscere e garantire il diritto alla pratica sportiva dei minori, anche attraverso il potenziamento delle strutture e delle attività scolastiche;
  5. Tutela della salute e della sicurezza dei minori che svolgono attività sportiva, con la previsione di specifici adempimenti e obblighi informativi da parte delle società e associazioni sportive;
  6. Valorizzazione della formazione dei lavoratori sportivi, in particolare dei giovani atleti, al fine di garantire loro una crescita non solo sportiva, ma anche culturale ed educativa ed anche una preparazione professionale che favorisca l’accesso all’attività lavorativa anche alla fine della carriera sportiva;
  7. Sostenere e tutelare il volontariato sportivo.

Conseguentemente, nel febbraio del 2021, il Governo è intervenuto con la promulgazione di cinque decreti legislativi, tra cui:

  • Riordino e riforma delle disposizioni in materia di enti sportivi professionistici e dilettantistici, nonché del lavoro sportivo (Lgs. 36/2021);
  • Istituzione del Registro Nazionale delle Attività Sportive Dilettantistiche (Rasd), istituito presso il Dipartimento per lo Sport e gestito con modalità telematiche dalla società Sport e Salute spa, presso cui dovranno iscriversi tutte le Associazioni e Società che vorranno acquisire la natura dilettantistica, con tutti gli effetti di natura amministrativa e fiscale ad essa collegata (Lgs. 39/2021);
  • Riordino e riforma delle norme di sicurezza per la costruzione, l’ammodernamento e l’esercizio degli impianti sportivi (Lgs. 38/2021).

Tuttavia, stante la “complessità” e “particolarità” del mondo sportivo, i diversi cambi di Governo e la difficoltà nel trovare la quadra con le tante novità apportate, anche in coordinamento con il già testato Codice del Terzo Settore, il testo della Riforma, così come la sua entrata in vigore, è stato sottoposto a diverse modifiche ed integrazioni, l’ultima delle quali è avvenuta con il decreto legislativo 120/2023 “Correttivo Bis”, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 04 settembre 2023.

Le Asd e le Ssd avranno tempo fino al 31 dicembre 2023 (salvo probabili proroghe) per adeguare i propri statuti così da renderli conformi alle nuove disposizioni normative, pena la cancellazione dal Registro delle Attività Sportive. Similmente a quanto previsto per gli Enti del Terzo Settore, le modifiche che avranno il solo scopo di adeguare gli Statuti alle nuove norme saranno esenti da imposta di registro, oltre alla già presente esenzione da imposta di bollo.

Anche gli Enti del Terzo Settore possono pacificamente iscriversi al Registro delle Attività Sportive (dunque la doppia iscrizione Runts e Rasd non è incompatibile), a condizione che esercitino, anche in forma non esclusiva, “l’organizzazione e la gestione di attività sportive dilettantistiche” (lettera t) come attività di interesse generale; in questa circostanza le disposizioni del D.Lgs. 36/2021 si applicano limitatamente all’attività sportiva dilettantistica esercitata e solo in quanto compatibili con il Codice del Terzo Settore.

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