Parliamo di competenze nel lavoro volontario perché troppo spesso ancora si pensa che prestare gratuitamente il proprio tempo significa che va bene tutto. No, non è così. Offrire il proprio supporto deve avere doppia valenza:

se da una parte può essere un grande valore aggiunto per l’ente perché trova abilità non presenti al proprio interno, dall’altra ha un valore altrettanto immenso per la persona perché può fare esperienza.

Diversamente, un’azione fine a sé stessa, senza, cioè, l’individuazione di un vantaggio reciproco, può facilmente trasformarsi in un boomerang, a discapito di entrambi gli attori.

Federica De Benedittis ce lo spiega in questo post e, insieme a Raffaele Picilli, ci attende il 6 e 13 maggio alla Fundraising Academy in un corso online dedicato. Scopri di più al link. Buona lettura.


Le Organizzazioni Non Profit spesso sono una palestra di vita in cui si articolano e si esprimono azioni di valore e si cambiano beni relazionali e dove molto spesso il ruolo del volontariato è essenziale e strategico.

Essere volontari oggi, tuttavia, non è scontato ed automatico e oltre alla spinta motivazionale è richiesta la capacità di integrarsi e sapersi adattare a contesti organizzativi in forte cambiamento.

Ora più che mai è necessario che i volontari possano valorizzare al massimo il loro apporto spontaneo e gratuito nell’impegno verso ruoli e attività in cui sono richieste capacità e competenze complesse e articolate. Si tratta di competenze flessibili, per questo dette “morbide” e la loro configurazione, come l’acqua, si adatta al contesto in cui le persone si trovano ad agire e interagire.

Ad avvalorare tutto questo basti pensare che il tema delle competenze trasversali è di grande rilevanza da oltre venti anni anche in ambito europeo in particolare facendo riferimento al nesso strategico tra apprendimento permanente, sviluppo economico e sociale armonico e sostenibile. In tale quadro di riferimento, il concetto di competenza viene collegato sia ad una dimensione di sistema ponendolo al centro dei processi di innovazione ed integrazione tra sistemi educativi e formativi sia ad una dimensione individuale che riguarda il processo soggettivo di acquisizione di competenze nei diversi contesti formali, informali e non formali.

La prossimità dei servizi e delle azioni delle Organizzazioni Non Profit nel territorio di riferimento è ormai diventata la chiave dello sviluppo di tali enti e i volontari in quest’ottica rappresentano la missione dell’organizzazione e si fanno portavoce delle sue istanze, ne costruiscono la credibilità e reputazione, spendendosi per primi per il raggiungimento della buona causa.

Sotto questo profilo, la giusta selezione, un’adeguata formazione e una buona pratica che sviluppi le competenze trasversali dei volontari sono elementi essenziali.


RECLUTARE E GESTIRE I VOLONTARI
CORSO PRATICO DI PEOPLERAISING

con Federica De Benedittis e Raffaele Picilli

CORSO DEDICATO. ISCRIZIONI APERTE
6/13 maggio 2022 (6 ore – Online)

Condividi su: