Qualche tempo fa, l’amico e collega Raffaele Picilli ed io abbiamo steso un decalogo con lo scopo di orientare l’ente che desiderasse avviare iniziative di fundraising, affidandosi a un consulente o procedendo con risorse interne. Al tempo stesso, un’utile risorsa per il professionista che si trova sovente a giustificare certe scelte che, seppur apparentemente secondarie a un primo approccio, sono fondamentali per attivare un processo di dono virtuoso e duraturo.
- Prima del fundraising c’è la comunicazione e la costruzione di relazioni: se l’organizzazione non comunica o comunica male la propria mission, in primis, bisognerà lavorare a questo. La prima verifica passa quindi da una valutazione del tipo di comunicazione adottata e dall’analisi/profilazione della rete relazionale esistente e/o realizzabile.
- L’organizzazione che vuole utilizzare il fundraising deve investire in comunicazione. Sono necessari modifiche e/o aggiornamenti del sito web, dei social network e del materiale cartaceo: tutti strumenti fondamentali per informare i cittadini riguardo ai diversi modi di donare a favore dell’organizzazione. Quanto prodotto deve essere studiato e realizzato in modo integrato.
- Per organizzare un piano di raccolta fondi e vederne i risultati serve tempo e impegno da parte di tutti: consulenti e organizzazione.
- Un programma di fundraising prevede azioni che vanno dai 12 e i 36 mesi ed è molto difficile avere risultati immediati se si parte da zero.
- Il consiglio direttivo deve impegnarsi nelle attività di fundraising supportando, per quanto possibile, le iniziative organizzate per raccogliere fondi.
- I volontari vanno motivati e resi partecipi delle attività di raccolta fondi. Molto spesso, senza volontari è impossibile organizzare attività di raccolta fondi.
- Delegare: nessuno può fare tutto da solo. L’organizzazione deve saper suddividere i compiti tra i propri membri.
- Network: l’organizzazione deve accrescere e consolidare la propria rete di contatti. Per questo è utile e consigliabile fornirsi di un database di tipo relazionale per la gestione dei contatti e dei donatori.
- Investire su se stessi: l’organizzazione che vuole fare fundraising, deve anche avere il coraggio e la voglia di cambiare modalità di gestione e funzionamento. Formazione e profonda analisi interna sono capisaldi nelle strategie di fundraising.
- Per raccogliere fondi, ci vogliono fondi.