Raffaele Picilli, docente del modulo di peopleraising alla prossima edizione di Startup Fundraising in partenza il 27 settembre prossimo, chiarisce alcuni aspetti nel rapporto tra fundraising, consiglio direttivo e presidente che troppo spesso si danno per scontati. Bene, così scontati non sono. Come sempre, Picilli è diretto e non cerca mezze misure nello spiegare le ragioni. Buona lettura.
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Quando si parla di attività di fundraising o di peopleraising è fondamentale che il rapporto tra consulente e Presidente/Consiglio Direttivo sia, non solo chiaro e trasparente ma anche senza asimmetrie informative.
Mi spiego meglio:
- Prima di chiedere una consulenza, il Presidente o uno o più consiglieri dovrebbero avere nozioni di base di fundraising o di peopleraising. Se non conosci la materia è difficile valutare una proposta e specialmente il futuro lavoro del professionista;
- È bene che il Presidente e il CD ricordino che il fine del fundraising non è solo quello di portare denaro. Per la sola “raccolta di monetine” non c’è bisogno di un consulente. Il fundraising serve ad accrescere il network intorno all’organizzazione, a trovare donatori grandi e piccoli e a fidelizzarli, ad aumentare la visibilità dell’organizzazione e la sua reputazione e a portare, quindi, fondi;
- Un CD che decide di investire in fundraising o in piani di peopleraising non può farlo solo sulla base del prezzo offerto dal consulente. La presentazione di un efficace piano di lavoro, gli anni di esperienza, i casi di successo, il numero di clienti, l’aggiornamento continuo e le pubblicazioni fanno la differenza;
- Un CD e il suo Presidente devono aspettarsi, da un consulente, un lavoro professionale ma non i miracoli. Un conto è raccogliere fondi o trovare volontari per associazioni impegnate nella ricerca scientifica e un conto è per quelle impegnate nella salvaguardia dell’ambiente o del patrimonio culturale. I risultati non saranno mai gli stessi perché le buone cause non sono le stesse;
- Una grande o piccola organizzazione, per funzionare, deve essere ben gestita. Un CD o un Presidente senza “formazione manageriale” non raggiungerà mai risultati importanti. Oggi, sono molti i centri che offrono formazione specifica. Si tratta solo di agire;
- Il consulente deve lavorare con etica. Un CD e un Presidente che vogliono che arrivino donazioni “a tutti i costi” e da chiunque, sono pericolosi sia per l’organizzazione e sia per il buon nome del Terzo Settore.
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