Delle sei realtà cui ho destinato il mio piccolo budget, solo una mi ha ringraziato: una riga in email, impersonale e freddina a dire il vero, ma almeno il grazie mi è arrivato. Dalle altre, nemmeno un segno. Peccato, mi dico. Per loro, però.
E da allora? Nulla di nulla. Il silenzio.
Da studiosa del fundraising, il mio lavoro l’ho fatto e da donatore anche. Nessuna di loro ha approfittato dell’opportunità di inserirmi nel proprio database. Nessuna di loro ha pensato di custodire e capitalizzare il mio gesto.
Mi faccio alcune domande e provo a rispondermi:
- Troppa pressione in una volta sola ha reso difficile la gestione one to one? Può darsi, ma dopo un anno, comunque, il traffico lo hai pur smaltito;
- Non hai il mio indirizzo? Impossibile! Ho donato con Pay Pal e almeno l’email ce l’hai;
- La struttura non è sufficiente a garantire tutto il lavoro operativo? Può darsi ma, come sopra, dopo un anno… Forse stai crescendo rapidamente ed è giunto il momento per provare a organizzarsi. Che dici?
- Possibile che non hai pensato di registrare dono e donatore? Non ci voglio nemmeno pensare ma forse è andata proprio così.
Da fundraiser, posso solo sognare una fortuna di tale portata. Io avrei usato ogni singolo nome, ogni singolo messaggio, ogni singolo taglio e anche di più. Un dono è un dono più volte:
- perché ti permette di sostenere il tuo progetto;
- perché ti permette di sostenere la tua associazione;
- perché ti permette di chiedere di più, volendo;
- perché ti permette di dare un senso a ciò che fai;
- perché ti permette di crescere, se vuoi.
Qui di seguito, su sollecitazione di alcuni partecipanti al mio corso di sabato scorso, ti indico qualche idea per ringraziare un donatore: alcune sono semplici semplici, altre più innovative. Come farlo sta a te, ma fallo:
- Mandagli un’email o una lettera. Adeguati al mezzo che il tuo donatore usa per effettuare il dono.
- Se ritieni (serve, te lo assicuro), inviagli un messaggio di ringraziamento scritto a mano. Ricorda: valorizzare il suo gesto, gratica il donatore e ti fa ricordare.
- Gestisci accuratamente i tempi: trova tu il modo ma abitua il donatore a ricevere da parte tua sollecitazioni o ringraziamenti in tempi dati.
- Perché non pensare a un messaggio video dedicato? Magari di un volontario. Magari coinvolgendo un beneficiario o magari il presidente.
- Pensa al muro del donatore: una parete (virtuale? Reale?) che raccolga i nomi dei donatori di un progetto specifico o di uno specifico periodo.
- Pubblica, se ritieni e ne hai autorizzazione, il suo nome all’interno di una lista dedicata su uno strumento ad hoc (magari una volta l’anno su una newslettere dedicata o ancora sul bilancio sociale, perché no!?).
- Chiedigli una testimonianza (una lettera, un video, un breve messaggio) e condividila attraverso i tuoi canali di comunicazione.
- Fagli una telefonata, di quando in quando, in particolare nelle occasioni speciali. Come sopra, fai sentire importante il tuo donatore: non perché devi ma perché lo è.
- Organizza un momento dedicato esclusivamente ai tuoi donatori: un party? Una visita guidata in sede? Un viaggio nei luoghi sostenuti?
- Vallo a trovare!
Ringraziare è un gesto semplice che dà ritorni certi. Il donatore va rispettato. Un donatore non perdona se lo tratti male o con sufficienza. E se ti dimentichi di lui, lui si dimenticherà di te, presto o tardi. Non pensi?