
Siamo arrivati all’undicesima e ultima tappa di questo nostro percorso. Il Natale è vicino, ma il lavoro non è finito. Anzi, è proprio adesso che si decide la qualità di una campagna e la profondità di una relazione.
Questo è il momento più delicato e decisivo del percorso che ci ha accompagnati sin qui. Perché il fundraising natalizio non è una corsa che finisce il 24 dicembre. È un tempo più lungo, che attraversa il Natale, arriva al 31 dicembre e, idealmente, si chiude con l’Epifania. Ed è proprio qui che si gioca la qualità della relazione.
A quattro giorni dal Natale, l’appello al dono diventa un invito chiaro.
Per chi ha seguito il percorso iniziato a ottobre, sa bene che questo è il momento di mettere a fuoco le intenzioni. Questo è il momento di dire, con semplicità: cosa stiamo cercando di concludere; perché è importante farlo ora; cosa accade concretamente se l’obiettivo viene raggiunto.
È tempo di essere coerenti, non originali. Un buon appello finale si riconosce perché non cambia voce, ma la rende più nitida.
Tra Natale e fine anno: il tempo della decisione consapevole
C’è poi una finestra che spesso viene gestita male, o non gestita affatto: quella che va dal 26 al 31 dicembre. In quei giorni molte persone decidono davvero. Non sull’onda emotiva, ma per scelta. È il tempo in cui il dono assume anche una dimensione razionale e fiscale, ed è giusto dirlo, senza imbarazzo:
Le donazioni effettuate entro il 31 dicembre possono essere portate in detrazione o deduzione nella dichiarazione dei redditi del prossimo anno.
Qui il messaggio può diventare ancora più essenziale:
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finora abbiamo fatto questo;
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il progetto è questo;
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il punto a cui siamo arrivati è questo;
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se desideri sostenerci entro fine anno, questo è il modo.
Nulla di più. Nulla di meno.
L’Epifania come vera chiusura del Natale e un grazie detto bene
E poi c’è l’Epifania. Usare questa data come chiusura simbolica della campagna è un gesto intelligente e rispettoso. In quei giorni non si chiede: si racconta cosa è successo, si ringrazia in modo preliminare, si prepara il terreno per il rendiconto.
In questa fase è sufficiente annunciare che il grazie arriverà presto. Come, ad esempio:
Nei prossimi giorni torneremo da voi per raccontarvi cosa abbiamo fatto insieme e come verranno utilizzate le risorse raccolte.
Questa è una buona prassi e prepara la relazione.
Grazie dunque per aver seguito sin qui in queste 11 tappe che ci hanno portato al Natale. Il fundraising natalizio, se fatto con cura, non finisce il 25 dicembre, bensì trova il suo via. E ciò che accade entro la fine di gennaio, ovvero un grazie detto con cura e slancio, dirà molto non solo di questa campagna, ma di tutte quelle che verranno.
E adesso…, guardiamo in su. Io ci credo ancora. Buon Natale, serene feste e un grandioso 2026. Ci rileggiamo qui tra qualche giorno!



