Di una puntualità svizzera l’ISTAT che lo scorso 22 febbraio ha approvato il Piano Generale che dà il via al 9° Censimento delle istituzioni nonprofit in Italia, in ottemperanza dell’art. 50, della Legge 122/10.

I TRE PUNTI CARDINE

  • La data di riferimento è quella del 31 dicembre 2011.
  • La risposta, così come e l’unità di rilevazione delle famiglie, è obbligatoria.
  • Chiamato a rispondere è l’ente nonprofit definito come «unità giuridico-economica dotata o meno di personalità giuridica, di natura privata, che produce beni e servizi destinabili o non destinabili alla vendita e che, in base alle leggi vigenti o a proprie norme statutarie, non ha la facoltà di distribuire, anche indirettamente, profitti o altri guadagni diversi dalla remunerazione del lavoro prestato ai soggetti che l’hanno istituita o ai soci».

L’ISTAT precisa ancora che, secondo tale definizione, costituiscono esempi di istituzioni nonprofit le associazioni, riconosciute e non riconosciute; le fondazioni, le cooperative sociali, i comitati. Rientrano inoltre le ONG, le organizzazioni di volontariato, le onlus, i partiti politici, i sindacati, le associazioni di categoria, gli enti eccelsiastici civilmente riconosciuti.

I NUMERI PRE-CENSUARI

La lista, ancora in fase di aggiornamento, comprende al momento più 430mila istituzioni in rapporto alle 230mila unità precendenti. Un più 87% rispetto al passato a cui concorrono gli archivi amministrativi forniti dall’Agenzia delle Entrate, in primis l’archivio EAS, gli elenchi del 5permille e delle ONLUS, ma anche il registro delle associazioni e delle società sportive dilettantistiche del CONI.

OBIETTIVI, RICARDUTE, TEMPI

  • Fornire una rappresentazione realistica e multidimensionale del settore (economica, capitale sociale, etc.);
  • Qualificare il contributo che le istituzioni nonprofit svolgono nel promuovere la coesione sociale e il benessere nel nostro paese.
  • I tempi per la diffusione dei dati del censimento saranno comunicati entro ottobre 2012.

MISURAZIONE DEL LAVORO VOLONTARIO

E intanto l’Organizzazione nazionale del lavoro pubblica il “Manuale per la misurazione del lavoro volontario” che mette a disposizione informazioni statistiche su un’attività lavorativa che sappiamo di rilievo ma che troppo spesso è esclusa dalle tradizionali rilevazioni statistiche sull’economia.

Non parlavamo appunto di vivacità del Terzo Settore?

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Fonti: Non Per Profitto, VolontariaMO

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