Proprio un anno fa di questi tempi, sulle pagine di Vita.it lanciavo la call pubblica per l’inserimento del fundraising nel disegno di legge delega per la Riforma del Terzo settore. E proprio in queste ore, il Governo “regala” a cooperative e imprese sociali un un accesso al credito agevolato (con tetto), ingente eh ma pur sempre di debito si parla, come a giustificarsi del ritardo in materia di riforma.
Bene, passo avanti gradito, ora attendiamo a settembre che il Senato si pronunci per capire, in forma e sostanza, cosa rimarrà degli entusiasmi e degli auspici iniziali. Se qualcosa di buono resterà attaccato all’osso o se, in fin dei conti, a tanto sforzo seguiranno solo timidi e, tutto sommato, poco significativi cambiamenti.
A parlarne con rinnovato slancio solo Vita. Nei suoi tanti articoli a sostegno della Riforma, svolge un ruolo importante di sentinella e fa in modo che l’attenzione a questo proposito non cali. Carlo Mazzini dalle infuocate pagine del suo blog. Daniela Motti su Welfareweb.it. Poco altro.
Beato è chi ci crede, mi verrebbe da dire, perché a volte ho come l’impressione che il Terzo settore non venga preso seriamente e sia invece un gioco per la macchina del consenso.
Bello, questo sì, ma bello quanto può esserlo una bella boccia ricca di biglie colorate: tanto belle da vedere tutte insieme ma, se svuotata, ogni biglia fa da sé e va per sé. E qui sta la nostra debolezza. Per capire le dinamiche, consiglio di mettere in valigia il libro di Maria Cristina Antonucci (seguila su Twitter), Lobbying e Terzo Settore. Un binomio possibile, edito da Edizioni Nuova Cultura.
Nel caldo di queste giornate nella voglia di affacciarsi a un periodo di vacanze ancora lontano, almeno per me, rimane la frustrazione nella eco delle parole di alcuni colleghi che di tanto in tanto rilanciano sui social e il pensiero piacevole che qualche risultato, seppur modesto, i fundraiser lo hanno portato a casa.
A chi mi legge, ricordo che nella “legge delega” in discussione il termine “raccolta fondi”, in particolare, ora c’è e se le cose non cambieranno, come mi auguro, continuerà ad esserci. Si parte sempre con un primo passo ed è bene non dimenticarlo.
Era il 6 agosto 2014. È passato un anno e sembra un secolo.
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