
Domani è la prima settimana di settembre.
Non è un rientro. È, per quanto mi riguarda, un lento riaccendersi.
È il momento in cui rimetto la marcia, dopo aver lasciato per un breve tratto la macchina in folle.
Sono arrivata all’estate con il fiato corto per le tante cose fatte. E agosto, con qualche preoccupazione di troppo, non si è manifestato per quello che auspicavo fosse.
Ne ho quindi approfittato per svuotare cassetti. Sia reali, che mentali. Carta accumulata, plastica dimenticata, penne e pennarelli che non scrivevano più, punte spuntate. Ho buttato via tutto, senza rimpianti. Ho fatto più viaggi in discarica, anche quella dell’anima. Ce n’era bisogno.
Ora riparto e innesto la prima. Ma non da dove avevo lasciato. Riparto da ciò che ho deciso di tenere.
Non serve far finta che sia tutto facile. Non lo è. Serve solo decidere che si riparte. Che lo spazio ora c’è. Che si può cominciare da quello.
E allora, per non disperdere il senso di questo passaggio, ho fatto ciò che mi aiuta sempre a ritrovare la rotta: ho scritto e ho buttato giù una lista di cose da fare. Sette azioni per i sette giorni a venire Una al giorno, se vuoi. O tutte insieme, se ti senti pronto. Non servono per riempire l’agenda. Servono per orientare lo sguardo. E per partire con decisione, se ancora sei disorientato.
1–7 settembre. La mia to-do list per ricominciare davvero
- Fai pulizia, quella vera.
Non solo tra i documenti. Nella testa, nelle abitudini, nei rapporti giunti al capolinea.
Butta via il superfluo. Guardati intorno e chiediti: mi serve davvero? - Riapri il piano.
Quello che avevi scritto, o solo pensato.
Riprendilo in mano. Riscrivilo, se serve.
Fallo aderire alla realtà di oggi. - Leggi i numeri.
Non per giudicarti, ma per orientarti.
Donazioni, contatti, aperture mail: è la mappa da cui riparti. - Scegli tre obiettivi.
Da qui a dicembre. Tre. Non uno di più.
Devono essere utili, misurabili, raggiungibili. E anche un po’ sfidanti. - Rinnova tre relazioni.
Un donatore, un collega, un partner, un amico.
Non per chiedere. Per tornare a esserci.
Per dire: ti penso; tu sei importante. - Ritaglia un tempo per pensare.
Non per rispondere alle mail. Non per lavorare.
Solo per pensare. Un’ora a settimana. Tua. Invalicabile. - Lascia un segno.
Una newsletter, un post, una frase.
Che dica: ci sono.
Che apra la strada. Che sia vera.
Settembre non è un semplice inizio. È una presa di posizione. È uno spazio vuoto che scegli di abitare. È un’occasione per fare ordine, per fare spazio, per decidere dove mettere le energie.
Io l’ho fatto. Ho buttato via molto come mai prima. Ora so cosa ci voglio mettere. E affinerò questo contenuto strada facendo, cercando di comprenderne la vera utilità. A perdersi ci vuole un attimo. E, per quanto mi riguarda, non sono più disposta a farlo.
La prossima settimana si ricomincia con qualcosa di molto utile, e andremo per gradi. Non mancare.