Gli ultimi mesi sono stati un concentrato di energia. La mia vita professionale è un’esplosione di opportunità che si avvicendano e che colgo a piene mani, solita come sono a non farmi scappare nulla di quanto possa rendere vivo quel che faccio.
Quello del fundraiser, come sappiamo bene, è un lavoro difficile. In più, lo svolgiamo in una terra difficile con una cultura della generosità molto ben radicata ma alla quale non si accompagna un’altrettanta disponibilità generosa di strumenti che la sostengano. Per chi non conosce l’Italia può essere complicato comprendere quel che scrivo ma nella maggior parte delle ONP che vivono il Terzo Settore nel Belpaese è percezione comune. Non ho dubbi che chi mi legge comprenda esattamente ciò di cui sto parlando e ne sappia cogliere le sfaccettature.
Solo pochi mesi fa non avrei immaginato di essere qui quest’oggi, ad Amsterdam, tra i primi tre fundraiser al mondo, a competere con colleghi di altri Paesi con altissime competenze, abituati a vivere la loro professione in modo differente, in contesti differenti, in cui il fundraising è cosa comune e non occorre spiegarlo; in cui dono significa responsabilizzazione e reciprocità senza la necessità di chiedere scusa; in cui la legge prevede e stimola l’iniziativa privata attraverso strumenti virtuosi; in cui investimento significa sostenibilità e non costo ingiustificato. Mentre scrivo, leggo desolata le riflessioni di oggi di Massimo Coen Cagli sul suo blog su Vita.it.
Per tutto questo mi sento soddisfatta comunque. Tutti questi sono aspetti che mi danno una grande forza e mi stimolano a proseguire, determinata ed entusiasta su questa strada con le poche cose care che ho a disposizione: le parole sui miei blog, le azioni quotidiane all’interno delle organizzazioni che mi si affidano, la mia integrità professionale.
I risultati che ho visti proiettati sui megaschermi sono sensazionali! Musica per le orecchie di un fundraiser maturo. Milioni di euro raccolti con il medesimo entusiasmo, con capacità rintracciabili anche da noi ma in contesti e con opportunità davvero tanto diversi. Lode alla global fundraiser Louise Driver, che nel suo ruolo di CEO ha assicurato al The Children’s Hospital Trust (fundraising for the Red Cross Hospital in South Africa) un finanziamento di 8mio di euro negli ultimi due anni grazie alla collaborazione con il Dipartimento della Salute del Paese. Lode a Lisa Dunne, finalista e direttore fundraising e marketing di Focus Ireland, organizzazione che opera per i senza fissa dimora, intere famiglie (il più delle volte) su una popolazione di poco superiore ai 5mio di abitanti, con oltre 5mio di Euro nel 2012: come a dire, 1 euro per abitante! Un plauso dunque e tanto di cappello. Ai finalisti del Big Idea, Small Budget dell’Innovative Fundraising Campaign e dell’Outstanding Volunteer, in modo particolare ad Aurelio Luglio per l’AIL, Associazione Italiana Leucemia sezione di Bologna, la cui storia vale la pena conoscere.
Non c’è da stupirsi. A questi risultati, di performance e di cultura, tendo, passando per quel concetto che scrissi tre anni or sono e che ha valore oggi come allora:
Ho l’ambizione di contribuire a formare nuovi e vivaci talenti nel fundraising e nella comunicazione sociale. Perché il Terzo Settore è sempre più risorsa produttiva nella quale investire.
Ecco il video dell’award ma prima di lasciarvi alla visione, è doveroso un grazie alle persone che ci hanno creduto e mi hanno accompagnata fin qui. All’amica Letizia Bucalo perché senza la sua candidatura non ci sarebbe nemmeno un award. A Mattia Schaumann che con pazienza ha realizzato il montaggio del video sul prodotto d’autore di Sunset Soc. Coop per l’IFA. A tutte le professionalità che lavorano al Festival del Fundraising, in modo particolare Alessandra, Sara, Adele e, naturalmente, Valerio Melandri. All’amica Olga Bordoni, sulla quale so di poter sempre contare umanamente e professionalmente. Al Centro Clinico NEMO, a tutti gli amici e colleghi protagonisti del minuto e al presidente Alberto Fontana per crederci. Un grazie particolare al mio compagno RobyCava per la musica che ha realizzato per me e per il sostegno prezioso che solo lui sa darmi.
E grazie a te perché, se vorrai, questo luogo di confrontro continuerà a crescere e prosperare.
http://www.youtube.com/watch?v=oS1cWnJ5ulo
THE PROJECT
Centro Clinico NEMO (NEuroMuscular Omnicentre) is a project of Fondazione Serena, nonprofit agency founded in 2005 and located at Ospedale Niguarda in Milan, Italy. Since its birth in 2007, I’ve been working as its Director of Fundraising; the Centro deals daily with neuromuscular diseases (ALS, SMA and muscular dystrophies). I ensure the sustainability of its non-health activities: clinical equipment, scholarships, renovations, research. Over the last 5 years, I have contributed to the collection of € 3.5 million; the last campaign was about restructuring and furnishings a new 1,000 sqm area and the € 850,000 needed were entirely raised through donations.
WHAT THE JURY SAID
“The example of successful major donor fundraising by Elena is the latest is the latest success in a distinguished career.”