Agosto porta con sé un ritmo diverso. Le e-mail rallentano, le agende si svuotano, le voci si abbassano. Eppure, chi lavora nel non profit sa che proprio ora, nel tempo sospeso dell’estate, si gioca una parte importante della stagione che verrà.

E in questi ultimi giorni di luglio, sappiamo perfettamente che non è ancora ora di mollare del tutto. Vero è che non è il momento delle grandi campagne, ma è certamente il momento delle domande. Della manutenzione invisibile. Della cura.

Perché è adesso che si prepara settembre. Prima della pausa, quella vera, in cui il pc e la nostra mente meriteranno riposo.

Ecco allora sette spunti, da tenere a mente tra una chiusura e un pensiero in riva al mare, per ripartire con forza, ma senza affanno.

1. Fai pulizia. Non solo nei file.

  • CRM, mailing list, contatti dormienti. Ringraziamenti automatici, procedure dimenticate, to-do list infinite.
  • Ripartire significa anche lasciare andare ciò che appesantisce.
  • Eliminare è un atto creativo. Libera spazio. Fa respirare.

2. Rivedi obiettivi e scadenze. Con coraggio.

  • Quello che avevi scritto a gennaio ha ancora senso? I numeri tengono? Le priorità sono le stesse?
  • La pianificazione non è una gabbia. È una guida. E ogni guida va riletta, riscritta, aggiornata. Soprattutto quando tutto cambia in fretta.

3. Tieni accesa la comunicazione con il donatore. Ma con rispetto.

  • Un editoriale. Una storia. Un pensiero. Non qualcosa di urlato. Qualcosa di vero. Forte. Onesto. Non per farti notare. Per far capire. Per creare connessione.
  • Butta giù qualche pensiero già da ora che servirà quando tornerai a parlare alla tua community. Questo perché il nostro cervello ora è ancora adrenalinico, sebbene stanco. Magari, poi, gli ci vorrà invece un pochino di più a carburare per bene.

4. Non smettere di ringraziare. Anche ad agosto.

  • Chi ha donato, commentato, partecipato merita un’attenzione in più.
  • Un messaggio. Una chiamata. Una parola. È così che si costruisce la fedeltà: nei gesti controcorrente.

5. Prepara l’autunno. Ora, non a settembre.

  • Settembre è il mese delle agende che si riempiono. Degli appuntamenti presi in anticipo.
  • Se vuoi esserci, devi pensarci adesso.
  • Blocca date. Progetta campagne. Chiudi i materiali.
  • Non lasciare tutto all’ultimo giro. Chi si muove in questi giorni, arriva prima. E meglio.

6. Rilancia il team. Anche se è stanco.

  • Il fundraising non si fa da soli. Serve energia collettiva. Fiducia. Ascolto.
  • Ritrova la squadra. Anche solo per un momento di condivisione prima delle ferie. O manda loro un pensiero.
  • Raccontatevi cosa avete imparato. Cosa avete sbagliato. Cosa vorreste lasciare. Cosa desiderate trovare al rientro.
  • Chiedete scusa, se è il caso.

7. Fermati. E guarda più lontano.

Nel silenzio dell’estate, le domande si fanno più nitide:

  • Stiamo comunicando bene?
  • I nostri donatori si sentono parte?
  • Dove vogliamo essere a dicembre?

Luglio è uno specchio e non è ancora finito. Se sei ancora operativo, guardaci dentro. Settembre sarà ciò che avremo saputo immaginare adesso.

L’estate tutta, ma agosto in particolare, non è un tempo vuoto. È un pieno diverso. Non serve fare rumore per restare rilevanti. Basta esserci. Con ascolto e visione. Chi saprà usare il tempo lento per rimettere ordine, fare spazio e guardare avanti, arriverà a settembre non solo pronto, ma centrato e concentrato. A quel punto, non dovrà gridare per farsi ascoltare. Gli basterà parlare.

Prendiamoci un attimo per noi. Ci ritroviamo tra qualche giorno, più carichi e tenaci di oggi. Buon riposo.

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