Con il termine sostenibilità, si intende la capacità da parte di un ente di garantire sia la realizzazione degli scopi sociali che si propone, e dunque del loro mantenimento nel lungo periodo, sia la capacità da parte della stessa di garantire la propria sopravvivenza.
Anzi, la sostenibilità, come prima cosa, parte proprio da qui: dalla dimostrazione fattiva dell’abilità di perseguire e mantenere in buono stato di salute economico-finanziario la propria organizzazione nel tempo.
Nessun paradosso se si parte dal presupposto che se non vi sono soldi, non vi sono nemmeno progetti. O almeno progetti di una certa rilevanza e con impatti sociali determinanti.
All’interno delle mie Onp, parto dal far metabolizzare questo aspetto che diventa, per certi versi, obiettivo generale di percorsi strutturati, integrati e più specifici che mirano a favorire il raggiungimento dei risultati migliori, nel rispetto delle singole specificità e promuovendo azioni che ritengo possano dare impatti e ritorni anche nel lungo periodo. E’ proprio su quest’asse temporale che sono convinta si giochino i rapporti di fiducia e di reciprocità su cui la mia professione di coach nel fundraising fonda i propri princìpi comportamentali.
La sostenibilità è dunque per me un valore centrale e ricerca continua.
Ma sostenibilità è un termine complesso e a volte (ab)usato in modo inopportuno.
Ti aspetto su Vita.
La Zanzarella