Nonprofit Blog sta acquisendo visibilità crescente. Capita così che mi vengano chiesti suggerimenti o pareri su progetti o idee. Anche i più disparati e innovativi. Il più delle volte meritevoli di attenzione per fortuna. Per come sono fatta, cerco sempre di dare una risposta o almeno un riscontro. Ma in questo caso ho pensato di andare oltre: ho selezionato due iniziative di crowdfunding davvero curiose per cui mi sono stati chiesti giudizio e visibilità. Vista la complessità dei progetti, ho pensato di preferire una condivisione a una singola consultazione, certa – come sempre – che non farai mancare un tuo prezioso parere e (perché no?) qualche utile suggerimento.

PLANT A SMILE. Il valore solidale della rinuncia.

pasArriva da Verona l’iniziativa di crowdfunding Plant A Smile (PAS). Un’idea ingegnosa di raccolta fondi che passa dalla rinuncia di un vezzo quotidiano – un caffè, una colazione, una pizza o una cena fuori – a favore di un progetto che vale. La particolarità è l’applicazione Meno fa più che, come spiegano gli ideatori, al momento è fruibile (e scaricabile) solo da smartphone. La meccanica è molto semplice e immediata. Ampio spazio per comunicare è lasciato alla discrezionalità dell’ONP. Intuitiva è l’interazione con i maggiori social network. Forse la criticità più evidente è l’ambizione, in termini puramente economici, dei progetti proposti. Il crowdfunding, a mio modo di vedere, risponde bene e dà buoni risultati nel momento in cui si propone pretese più contenute. Il web non è il mezzo migliore per raggiungere grandi donazioni. Il rischio potrebbe essere, paradossalmente, quello di perdere il dono di minore entità perché, nelle grandi cifre, non fa la differenza. Ma questo, naturalmente, è solo un piccolo suggerimento – del tutto arbitrario – per ripensare alle proposte solidali.

DONORDONEE. Il gioco del dono

donordoneeAncora beta Donordonee.eu, in attesa – forse – di sapere cosa ne pensano i fundraiser italiani. Diego Massioli, ideatore della piattaforma, spiega: “Come attraverso una lotteria di beneficenza, vengono incentivate le donazioni a progetti sociali offrendo a chi dona l’opportunità di ricevere, a propria volta, un premio. A differenza di una lotteria, però, in questo gioco il vincitore non viene sorteggiato, ma eletto ogni 24 ore dai partecipanti e il premio è costituito dalle donazioni volontarie e dirette dei donanti -. E conclude – Il gioco si basa sul concetto che chi dona non perde mai perché, comunque vada, avrà contribuito a sostenere la buona iniziativa di qualcun altro”. Il meccanismo, allo stato dell’arte, sembra un po’ complesso. Personalmente, credo ci sia ancora da lavorare. Il mio consiglio è quello di renderlo, per quanto possibile, più semplice e intuitivo. D’altra parte, l’idea che un gioco possa essere visto e vissuto in una prospettiva “solidale”, mi piace.

Di certo la creatività non manca e nemmeno l’iniziativa privata che fa della buona causa la protagonista assoluta. Come ho spesse volte scritto, questo è indice di forte vivacità, di ricchezza di idee, di dinamismo crescente di un Terzo Settore sempre più consapevole delle proprie capacità e del proprio ruolo.

A te la parola dunque. Cosa ne pensi? Rilevanze o suggerimenti particolari? Gli autori sono in ascolto.

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