Cosa e come si comunica in Rete? Sembra una domanda banale ma non lo è. Spesso ci si concentra sul mezzo ma ciò che fa davvero la differenza sono contenuto e stile con cui si propone un argomento. Il contenuto può decretare l’interesse o meno verso una campagna e lo stile di una comunicazione ne determina certamente il successo o l’insuccesso.

Ad accompagnarci in questo percorso e con una buona dose di ironia che non guasta mai ècomunicazionegiuffre, ancora una volta, Rosa Giuffrè. Capace donna del web che con il suo esercizio “di stile”, per l’appunto, ci racconta quali siano, secondo la sua esperienza, le 8 variabili che fanno la differenza tra  comunicare più o meno efficacemente sui social network. Gli esempi che porta Rosa a supporto delle sue tesi sono semplici. Ripensali vestiti della tua causa et voilà, il gioco è fatto.

Uno solo però è il presupposto: trattandosi di gioco di squadra, mission e valori aziendali devono essere condivisi dal team. Diversamente, qualsiasi strategia – sebbene ben orchestrata – sarebbe comunque compromessa sul nascere. 

1. IL TARGET. Fermati subito e pensa qual è il tuo target ideale. Ma pensa anche che spesso sono le nicchie a creare più valore. Mi spiego: Vendi piastrelle? Bene. Il 90% delle aziende pensa di dover comunicare con un target principalmente maschile. Lavoro con PMI da anni e ti giuro che alle volte le loro comunicazioni diventano il festival della banalità (e volgarità). Domanda: chi decide in una famiglia il colore delle nuove piastrelle del bagno? Lo sappiamo, no? Di certo non chi le installa! Questo è un esempio banale, ma vero. Attenzione quindi e pensa: chi è il mio vero target?

2. LO STILE. Stile originale, anche non convenzionale, ma sempre educato e non eccessivo. Come ti senti? Ironico? Simpatico? Elegante? “Ovvio che dipende dal tipo di prodotto che vendo”, mi dirai. Invece no! Staccati da questa mentalità: il prodotto e il mercato sono una cosa, come comunicare ai tuoi interlocutori è un’altra. Altrimenti torniamo al punto 1 e alle pericolose regole di conformità per le quali a fianco di un’auto ci deve andare una bella donna e se parlo di pasta fresca ci deve essere la nonna Rita che impasta! Ciò che devi tenere bene in mente è che scegliere comunicazioni molto forti e di impatto potrebbe aiutarti a creare clamore, ma non ti aiuterebbe nel tempo a consolidare il tuo nome. L’eccesso non è mai gradito: sì all’ironia, ma se percepita come “presa in giro” diventa un arma a doppio taglio; sì alla simpatia, ma se percepita come “poca professionalità aziendale” impoverisce e non crea valore; sì all’eleganza nel porsi verso i propri clienti, ma se la percezione è di distacco e superiorità, allontana e non coinvolge!

3. LINGUAGGIO TEASER. Non parlare del tuo prodotto. Strano? No, vero! Pensa: se vendi piastrelle, si presuppone che la gamma e le schede tecniche di prodotto siano già sul tuo sito e quindi l’eventuale cliente si possa già autonomamente informare. Parla e comunica di tutto ciò che gira attorno al tuo mondo: tendenze, colori moda, soluzioni per abbellire la casa. Nei social vince chi comunica valore e non chi fa semplice promozione. Per quello ci sono altri canali e strumenti. Tu avrai veramente vinto quando un utente leggerà la tua fan page e troverà i contenuti talmente interessanti da decidere di visitare il tuo sito e vedere quali prodotti proponi.

4. PERSONALIZZAZIONE. Personalizza la comunicazione secondo il mercato di riferimento. In che mercato operi? B2B o B2C? Questa differenza è fondamentale. Il B2B impone standard più professionali e non per questo meno creativi, mentre nel caso di comunicazioni rivolte al consumatore finale lo stile può essere (non deve essere) più informale. Parliamo sempre delle nostre piastrelle? Nel B2B potresti coinvolgere i tuoi rivenditori con un social-contest fotografico in-store insieme ai loro clienti. Nel B2C potresti seguire la tendenza positiva che attualmente sta avendo il mercato del fai-da-te e proponi un social-contest fotografico in cui valorizzare i loro risultati finali. In questo modo potresti crearti un archivio di materiale utile anche per il tuo sito, per la comunicazione off-line (brochure, ecc.) e la tua bacheca in Pinterest diventerebbe una variopinta galleria di case history!

5. LO SHARING. Condividi contenuti provenienti da competitor. Non avere paura, crea collaborazioni con loro e poniti su un livello propositivo. Il fine è la percezione di attenzione che insieme voi darete al cliente: comunicare una nuova joint venture nata con un competitor per una nuova linea di piastrelle? E perché no? Immagina dei post che annunciano questa iniziativa, una campagna on-line supportata da quella off-line. Il risultato, stai sicuro, sarebbe sorprendente!

6. FARE NETWORK. Sviluppa attività di cross-marketing o co-marketing. Questo significa che se vendi piastrelle, puoi collaborare con aziende che vendono colla per installarle. L’unione fa la forza e spesso nascono idee e attività interessanti.

7. L’OFF LINE. Non dimenticare l’off-line. Organizza attività di supporto, anche off-line da promuovere poi anche on-line, che evidenzino concretamente ciò che stai comunicando: continuando con le nostre piastrelle potresti proporre corsi per installatori e appassionati di fai-da-te; eventi o workshop tematici. Il tutto da riprendere, fotografare, comunicare sulle tue pagine (se fatto da giornali ancora meglio perché suona meno auto-referenziale). Concentrati su ciò che tu puoi fare per il tuo cliente e per arrivare a lui, mai su “come sono stato bravo, ho fatto questa iniziativa”.

8. COMUNICAZIONE INTEGRATA. Integrazione tra diversi strumenti fluida e coerente, che possa incentivare. Poni molta attenzione e incentiva l’integrazione tra i diversi strumenti di comunicazione. Avere una strategia di comunicazione, significa integrare attività online, offline sempre e costantemente, in una completa armonia. Cosa serve avere delle fan page se poi ho il sito scadente? Cosa serve avere il sito ottimizzato SEO e graficamente perfetto, in cui rimando alle pagine social se poi sulle mie bacheche l’utente non trova nulla di interessante, ma solo una copia del sito? Perché un utente dovrebbe andare sulla tua fan page? Solo perché gli invii una comunicazione in cui dici “clicca mi piace”? Non credi sarebbe diverso dire “clicca mi piace e scarica il coupon con uno sconto” o “clicca mi piace e scarica l’invito all’evento”?

E tu? Cosa ne pensi? Qual è il tuo stile? Se vuoi avere una mentalità social, ma soprattutto se vuoi essere vincente nei social, inizia dal punto 1 e poi mi dirai.

Grazie Rosa!

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GUEST POST. Thank to:

Rosa Giuffrè, energica Communication Manager, Blogger e Pinterest specialist che vive i Social, ama organizzare eventi e crede nel suo #futurosemplice (Fonte immagine: Picture)

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