Parte oggi la campagna ZEROXCENTO promossa dall’Assif dopo la sollecitazione di più blogger e professionisti attivi nella raccolta fondi.

Quella della nostra associazione è finalmente una posizione chiara sul perché del rifiuto al guadagno percentuale sui risultati nella promozione della buona causa. La strada che abbiamo voluto percorrere è quella del manifesto, indicando le ragioni e facendolo con l’eleganza che ha contraddistinto negli anni i diversi direttivi, incluso il presente a presidenza Zanin.

Un fundraiser sa che:

  • l’efficacia dell’attività non dipende unicamente dal proprio operato, bensì da una pluralità di fattori;
  • guadagnare a percentuale può indurre a scelte e comportamenti più mirati al guadagno personale che all’interesse dell’ente per cui opera;
  • il proprio operato è frutto di relazioni, reciproca fiducia, consenso e adesione con il donatore. Tali valori devono essere mantenuti e rispettati;
  • il reale valore della prestazione fornita tiene conto anche dei risultati intangibili che la sua attività genera con passione, etica e competenze.

Ma da brava donna della pubblicità – dei tempi che furono -, aggiungo un solo aspetto che mi sta a cuore: nessuno si senta giustificato, solo perché opera con organizzazioni nonprofit, ad accettare compensi a percentuale. Se così fosse, è giusto che sia consapevole della propria responsabilità nello svilimento della professione e del proprio contributo nel mettere a dura prova la bontà del lavoro dei propri colleghi.

Dirò di più: l’educazione alla buona gestione della ONP parte da noi. In termini puramente microeconomici, nel momento in cui cesserà l’offerta, anche la domanda tenderà ineluttabilmente allo zero.

Parafrasando un payoff ben noto sui comportamenti lesivi delle cattive pratiche: la percentuale sul fundraising nuoce anche te, digli di smettere! Come in ogni categoria, c’è un codice di condotta e regole non scritte che sanciscono una professione. Un fundraiser è fundraiser dentro. E questo lo sa.

Se ci fosse ancora bisogno di dirlo, questa è la mia posizione e ne parlo diffusamente anche qui. Per il resto, caro amico fundraiser, questo è il mio invito: aderisci, comunica, promuovi. Senza esitazione alcuna.

Questa è la posizione dei fundraiser italiani. E non solo. Ma è anche la tua? Questo è lo spazio giusto per raccogliere osservazioni e punti di vista. Anche diversi e in totale libertà.

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PS: se sei un fundraiser e aderisci alla campagna, se hai un blog e ne parli, se non sei un fundraiser ma credi che la posizione di Assif e dei professionisti della raccolta fondi sia corretta e ne vuoi parlare, dillo qui. Sarò lieta di aggiornare in tempo reale le adesioni e citazioni aderenti. Perché l’efficacia dipende anche dalla nostra capacità di fare rete. Grazie!

Chi ha aderito:

  1. Il blog di Raffaele Picilli
  2. Il blog di Stefano Malfatti
  3. Massimo Coen Cagli e La Scuola di Fundraising di Roma
  4. Il blog di Paolo Ferrara
  5. Il blog di Riccardo Friede
  6. Il blog di Simona Biancu su Uidu.org
  7. Il network di Fundesteps
  8. Il network di Socialcricca
  9. Andrea Romboli
  10. Fabio Ceseri
  11. CulturaLab
  12. Fundraiserperpassione
  13. Fundraising Km Zero
  14. Internet per il fundraising
  15. Passione nonprofit

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