TorinoLo scorso 28 novembre allo IED di Torino si è tenuto l’incontro sulla gestione ottimale del crowdfunding da parte di chi si occupa di raccolta fondi. Promosso da FERPI Piemonte (Federazione Relazioni Pubbliche italiana), Assif Gruppo Piemonte (Associazione italiana fundraiser), Unicom (Unione Imprese Comunicazione), AISM (Associazione Italiana Marketing) e IED Torino, l’evento – realizzato dopo la cancellazione del #SMW scorso – ha riscosso un interesse notevole da parte del pubblico. Oltre 200 le persone presenti, di cui 120 in sede e 80 collegate in streaming.

Ma già si sapeva che l’occasione sarebbe stata colta dai presenti come il momento ideale per fare chiarezza. Perché che ci fosse bisogno di un confronto era evidente a tutti. La confusione tra fundraising e crowdfunding aveva ormai raggiunto i livelli di guardia, in particolare rispetto a due misunderstanding sempre più diffusi:

  1. una certa e distorta sovrapposizione tra i termini fundraising e crowdfunding;
  2. l’idea che quest’ultimo sia in grado, da solo, di risolvere tutti i problemi di liquidità di una nonprofit.

A queste due domande, si è cercato di dare una risposta, partendo dalle proprie competenze e dalle esperienze maturate con l’uso del crowdfunding nel tempo. Così, da workshop formativo tout court si è passati a qualcosa di più interessante e allargato: un confronto leale accompagnato da una presa di consapevolezza diversa rispetto a quella che ciascuno di noi, relatori inclusi, aveva portato con sé all’interno di quell’aula. Percezione che credo abbia accompagnato molti dei presenti durante tutte le quattro ore.

Quanto qui di seguito è l’elaborazione ordinata e organizzata di quanto emerso. Evidenti e netti appaiono la relazione tra le due attività e i ruoli di ciascuna, sgombrando il campo da qualsiasi ulteriore dubbio.

DAL PUNTO DI VISTA CONCETTUALE. Crowdfunding e fundraising non sono sinonimi. Il fundraising è stategia: quell’insieme di attività atte a garantire la sostenibilità dell’ente nel lungo periodo. Scopo primario del fundraising è la costruzione di relazioni complesse in cui la raccolta fondi è l’atto finale. Il crowdfunding è un canale di raccolta fondi a disposizione del professionista e la piattaforma lo strumento attraverso il quale questa si attua.

DAL PUNTO DI VISTA FORMALE. Nella piattaforma, il crowdfunding trova lo strumento ideale capace di attivare il sostegno all’organizzazione. Sono tre gli aspetti particolarmente interessanti:

  1. a un basso costo contatto segue l’opportunità di intercettare nuovi prospect;
  2. le piattaforme permettono di visualizzare ogni singola donazione e di analizzarla di conseguenza;
  3. si parla di donazione partecipata in cui fiducia e passaparola sono valori discriminanti.

DAL PUNTO DI VISTA SOSTANZIALE. Una strategia di crowdfunding aiuta la relazione ma non è la relazione. E’ quindi necessario che una campagna di costruzione della community venga tessuta prima che inizi una campagna di crowdfunding. Gli ingredienti per costruire una campagna crowdfunding di successo sono:

  1. forma: modo in cui il progetto è descritto.
  2. sostanza: un progetto deve essere credibile, misurabile, concreto, definito nel tempo.
  3. comunicazione: ogni progetto deve essere sostenuto da una campagna di comunicazione integrata (definita, pianficata, diversificata).

DAL PUNTO DI VISTA COMUNICAZIONALE. Ci sono alcuni aspetti della comunicazione che sono emersi in modo evidente e che è opportuno tenere presenti:

  1. Comunicazione e reputazione in rete vanno curate perché vivono per sempre.
  2. Nel pensare a una campagna di crowdfunding si pensi, come prima cosa, a renderla semplice: la semplicità rende.
  3. Occorre sviluppare la capacità di raccontare storie (storytelling) perché l’aspetto emotivo ha una forte valenza nella scelta del dono.
  4. Bisogna lavorare sulla propensione alla condivisione: dare un po’ più di sé ed essere pronti, al contempo, ad accoglierne altri.
  5. Pensare a comunicare in modo integrato, ovvero l’abilità di declinare una campagna adattandola (in stile e format) al canale e allo strumento che si prevede di adottare.

Detto in altri termini, e per concludere con un concetto che riassuma i quattro punti di vista, ci vuole professionalità. Da questa non si può prescindere.

Il successo dell’evento è evidente. Un successo per le organizzazioni promotrici e, in modo particolare, per gli organizzatori. Vittorio Visetti, responsabile Assif Piemonte, tiene a battesimo un nuovo format per l’Associazione dei fundraiser: lo streaming che ha reso l’incontro aperto e partecipato, unico modo possibile per raggiungere una platea ampia, interessata e lontana. Eliana Lanza (seguila su Twitter: @elillllanza), delegato regionale Ferpi Piemonte, parla di alta professionalità dei relatori e di una platea eterogenea che non si aspettava: comunicatori, fundraiser, relatori pubblici, uomini e donne di marketing, insieme per discutere in modo franco su un tema tanto attuale quanto controverso: quello del crowdfunding.

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