Rossella Urru, 29 anni, lavora da due anni nel campo profughi Saharawi di Rabuni, nel sud ovest dell’Algeria e coordina un progetto finanziato dalla Comunità europea, occupandosi dei rifornimenti alimentari con particolare riguardo alle necessità di donne e bambini. La cooperante sarda è stata rapita in Algeria lo scorso ottobre insieme a  due colleghi spagnoli: Ainhoa Fernandez de Rincan ed Enric Gonyalons.

Anche NONPROFIT BLOG aderisce con slancio all’iniziativa lanciata dal Movimento Donne Viola e che oggi ha già coinvolto oltre 300 blogger che Fausto Urru, sul blog dedicato a Rossella, definisce “un coro di solidarietà e di affetto che, dalla notte tra il 22 e il 23 ottobre, diventa sempre più accorato, sempre più grande e sincero”.

Per fare sentire la tua voce: il blog ufficiale della famiglia Urru. Su twitter gli hashtag da utilizzare sono #freerossella e #freeRossellaUrru

Forza Rossella…

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Fonte: Vita.

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FELICE AGGIORNAMENTO del 18 luglio 2012, FONTE: Reuters Italia

Rossella Urru, italiana liberata con due spagnoli in Mali
mercoledì 18 luglio 2012 18:54

DAKAR/MADRID/ROMA (Reuters) – Rossella Urru, l’operatatrice umanitaria rapita nell’ottobre del 2011 in Algeria, è stata liberata oggi nel nord del Mali da un gruppo legato ad Al Qaeda, insieme con i due colleghi spagnoli che con lei erano stati sequestrati.
La notizia, riferita a Reuters dal portavoce di un gruppo islamico che opera nella regione del Gao, è stata confermata dal governo spagnolo.
Il ministero degli Esteri italiano, invece, non ha ancora dato conferma. “Stiamo verificando attraverso tutti i canali possibili. La riservatezza è d’obbligo”, ha detto un portavoce della Farnesina.
Un portavoce del gpoverno spagnolo ha detto che la Urru, Ainhoa Fernandez de Rincon ed Enric Gonyalos sono stati liberati, ma che a causa del cattivo tempo nella zona non sono stati ancora consegnati alle rispettive autorità nazionali. Un aereo spagnolo raggiungerà nelle prossime ore la zona per riportare a casa gli operatori umanitari.
In precedenza, un portavoce del gruppo Ansar Dine e un rappresentante dello stesso Mujwa, gruppo armato islamico legato ad Al Qaeda, aveva confermato la liberazione. I tre, secondo Sanda Ould Boumama, di Ansar Dine, sono ancora sotto la tutela di mediatori del Burkina Faso, il cui ruolo è stato fondamentale anche nelle trattative per la liberazione di altri ostaggi occidentali nella regione.
Intanto, l’agenzia di stampa Ani, dalla Mauritania, scrive della scarcerazione nel corso della notte di una persona che era stata arrestata con l’accusa di aver partecipato al rapimento degli operatori umanitari, e la mette in relazione proprio alla loro liberazione.
La Urru, 30 anni, coordinatrice delle iniziative dell’ong Cisp (Comitato internazinale per lo sviluppo dei popoli) per i campi sahrawi, era stata rapita insieme a Fernandez de Rincon, dell’Associazioni amici del popolo sahrawi, e Gonyalos, dell’associazione Mundobat, in un campo profughi vicino a Tindouf, nell’Algeria occidentale nella notte tra il 22 e il 23 ottobre 2011.
Le autorità locali riferirono all’epoca che i rapitori, provenienti dal Mali, avevano attraversato il confine a bordo di veicoli a trazione integrale, e che in uno scontro a fuoco un ostaggio e una guardia sahrawi erano rimasti feriti.
A marzo si era sparsa la voce della liberazione dell’italiana, poi smentita. A maggio, l’agenzia di stampa francese Afp aveva parlato di una richiesta di riscatto di 30 milioni di euro per la Urru e uno dei due operatori spagnoli.
La Urru, che lavora per il Cisp nel Sahara occidentale da un paio d’anni, in precedenza aveva già avuto esperienze con i campi sahrawi per conto del comune di Ravenna.

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